Questa mattina abbiamo dato la notizia che riguardava la rimozione della clausola dal contratto di Eusebio Di Francesco, a questo punto tra il mister e la Roma è cosa fatta, manca solo l’ufficialità. Guardando in casa Sassuolo, per il dopo Eusebio si attende l’arrivo di Cristian Bucchi, attualmente sulla panchina del Perugia nel campionato di Serie B.
Chi è Cristian Bucchi? Non tutti i tifosi seguono il campionato cadetto e a molti il nome del nuovo tecnico suona come sconosciuto. Abbiamo chiesto a chi nella scorsa stagione ha avuto modo di seguirlo per l’intero campionato: il collega Antonello Menconi, giornalista e responsabile di Perugia24.net ha risposto alle nostre domande su Cristian Bucchi.
A Sassuolo si attende l’ufficialità dell’arrivo di Bucchi. Hai avuto modo di osservarlo per un anno, pensi sia già pronto per allenare una squadra come il Sassuolo?
“Certo, la Serie A è ben altra cosa rispetto alla Serie B. A parte qualche partita con il Pescara, Bucchi non ha esperienza della massima serie, ma dalla sua ha una gran voglia di ascoltare, di imparare e di crescere. E’ un allenatore maniacale e questo può aiutarlo. Ragazzo umile e disponibile, ha le qualità per far bene. Ha preso l’occasione al volo, ma forse con un anno in più in Serie B avrebbe completato la propria maturazione tecnica e gestionale”
Da quando è arrivato dalla Maceratese a oggi, quanto è cambiato il mister?
“E’ cambiato molto. All’inizio ha commesso anche degli errori dovuti al fatto di avere a che fare con una piazza importante ed ha sofferto le pressioni che ci sono a Perugia, anche perché i risultati all’inizio non sono arrivati. Poi è cresciuto, visto che lo hanno lasciato lavorare. Può ripetersi lo stesso a Sassuolo”.
Pensi che porterà a Sassuolo qualche giocatore e qualche membro del suo staff?
“Si, sarà seguito totalmente dal proprio staff. Mirko Savini come allenatore in seconda, Luca Gentili preparatore dei portieri, Carlo Pescosolido preparatore atletico e Luca Pavoni collaboratore”.
Come hanno accolto i tifosi l’addio di Bucchi?
“In parte sono rimasti delusi, ma i più hanno capito che alla Serie A non si può dire di no. C’è anche chi non ha gradito e pure chi è rimasto indifferente, ritenendo che quest’anno avrebbe potuto gestire meglio certe situazioni, soprattutto nei play off”
Quest’anno il Perugia ha perso molti punti in casa, a cosa è dovuto l’alto numero di pareggi tra le mura amiche?
“Principalmente alla mancanza di un vero attaccante di ruolo di peso e di spessore per la categoria. In relazione al gioco prodotto e alle situazioni create la squadra ha finalizzato troppo poco. Non sono tuttavia mancati errori individuali in ogni zona dl campo”.
Pensi che al Sassuolo adotterà lo stesso modulo e tattiche adoperate a Perugia?
“Il suo modulo preferito è il 4-3-3 e sarà questa la sua idea di partenza a Sassuolo. Poi, a volte ha adattato la squadra ad un 4-2-3-1 o con variazioni sul fronte offensivo, passando al 4-3-2-1. Penso sarà ancora così”.