L’ultima assemblea della Lega B tenutasi ieri ha fatto intuire l’arrivo di una fumata bianca per la “patata bollente” dei diritti tv della Serie B dopo settimane di incertezza. Dovrebbe esserci la doppia conferma sia di Sky che di DAZN, ovviamente, oltre alla new entry della piattaforma streaming di Amazon, Prime Video. Non è ancora chiaro in che modo i diversi canali interverranno nella definizione del palinsesto, ma pare che sia stato fissato un prezzo: 13 milioni per tutto il pacchetto Serie B (13 da DAZN, 13 da Sky). Per quanto riguarda Amazon, invece, Gazzetta parla di diritti tv ceduti gratuitamente e pagati con una redistribuzione alla Lega di una percentuale basata sul numero di telespettatori di ciascun evento. Toccherà poi alla Lega stessa ripartire questi introiti tra i club, probabilmente in maniera equa.
Con la retrocessione in cadetteria, quella dei diritti tv sarà essenzialmente la voce di bilancio più ridotta per il Sassuolo, almeno rispetto ai consuntivi degli scorsi anni. Nel 2023, i neroverdi hanno incassato 37,8 milioni di diritti tv (35,8 su base stagionale e non annua, sempre secondo la Gazzetta da fonti interne alla Lega). Nel 2022, 40 milioni. Nel 2021, addirittura 47,3. Nel 2020, anno della prima ondata della pandemia di Covid-19, erano 37,3. Erano stagioni di Serie A, ovviamente, e in Serie B i numeri saranno estremamente ridotti.
Nel bilancio 2024 entreranno dunque i soldi del paracadute (25 milioni). Ma resta da capire come saranno ripartiti.
Sky e DAZN dovrebbero portare all’intera Serie B circa 26 milioni, più altri 7 provenienti dalla cessione dei diritti nel mercato estero. Da Amazon si punta a ricavare almeno 10 milioni. Totale: 43 milioni, la stessa cifra dell’ultimo triennio che si punta ad eguagliare con l’ingresso di Prime Video. Ora, prendendo per buona questa cifra e supponendo che la Lega la suddivida equamente tra i 20 club cadetti, a ciascuno di essi toccherebbero circa 2 milioni di euro annui. Nella realtà, la ripartizione dovrebbe essere al 75% in parti uguali e al 25% in base ai risultati ottenuti, ma le indicazioni ufficiali riguardo al nuovo triennio ancora mancano.
Parliamo comunque di una cifra inferiore a quella delle annate passate, anche per la categoria. Basti pensare che un club che da qualche stagione milita in B, come il Bari, nel 2023 ha incassato circa 3 milioni di diritti tv. Guardando in casa Sassuolo, con tanto di paracadute, siamo a circa 27 milioni di euro.
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Per i bilanci neroverdi si tratterà quindi di una mancata entrata di circa 10 milioni, tenendo soprattutto conto che negli anni scorsi la voce degli introiti televisivi è stata la maggiore del bilancio, seconda solo alle cessioni, e seguita dalle iniezioni del main sponsor Mapei.
Cosa dobbiamo aspettarci, dunque? Tutto dipenderà da come si concluderà il mercato. Il Sassuolo si è liberato di alcuni tra gli stipendi più onerosi (Defrel, Ferrari, Erlic) ma alcuni li ha ancora in casa (Berardi, Consigli, Laurienté, Pinamonti su tutti). Eventuali boccate d’ossigeno per le casse della squadra emiliana potranno venire dalle ulteriori cessioni, a partire da quelle di Pinamonti e Laurienté, che di sicuro tamponerebbero i mancati incassi per diritti televisivi.
La situazione societaria, ad ogni modo, è piuttosto solida e la gestione Mapei è sempre una garanzia in tal senso. La mancata svendita di giocatori con la retrocessione in Serie B è anche sintomo della volontà del club di non ascrivere minusvalenze a bilancio, sperando in un nuovo aumento di valore con un pronto ritorno in Serie A.