Un punto prezioso quello che Di Francesco e i ragazzi del Sassuolo hanno portato a casa da Vienna, salendo a quattro nel girone F insieme al Rapid (ma al secondo posto per differenza reti) e dietro al Genk, che è a sei lunghezze avendo battuto il Bilbao. Noi di Canale Sassuolo eravamo presenti all’Allianz Stadion, sfidando il freddo austriaco per seguire le gesta dei giocatori neroverdi.
Tutti sappiamo che si era messa male, con i padroni di casa andati in vantaggio nei primi minuti, dopo aver già costretto Consigli all’intervento. Proprio lui che, con forza e coraggio, ieri sera è stato più volte decisivo, mettendo letteralmente le pezze alla situazione ed evitando che la situazione volgesse al peggio. Il portierone del Sassuolo si è rivelato ancora una volta un grandissimo numero uno, poco importa se dietro la maglia porta il 47.
Male, dicevamo, la prima metà di gioco. Uno Schaub in gran spolvero ha fatto vedere agli emiliani certi sorci verdi come la maglia che porta addosso. Ottima la dinamica difesa messa in moto dagli austriaci, che spesso hanno costretto i neroverdi a fermarsi anche sulle fasce e a non poter convergere al centro.
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Nel secondo tempo, però, i ragazzi neroverdi ci hanno mostrato quello che l’EuroSasol è: una squadra che dice la sua e che gioca bene. Inutile dire che il pareggio sarebbe probabilmente arrivato lo stesso anche senza l’autogol, dato che gli emiliani hanno mostrato i muscoli e fatto vedere una prestazione maiuscola ad un avversario che si è sgonfiato a mano a mano.
Molto bene Lorenzo Pellegrini, un leone in mezzo al campo sia in fase offensiva che di contenimento. Propositivo Politano che, però, come gli avversari si è spento un po’ nel secondo tempo. Matri poco efficace, si vede che ha voglia ma manca ancora qualcosa.
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Qualche errore di troppo per Peluso, che ha rimediato col cross che ha fatto da assist a Schrammel al 66′ della ripresa. Lirola scattante: quando è riuscito a divincolarsi dalla presa a morsa messa in atto dai viennesi ha fatto molto bene.
E poi c’è Defrel. Di Francesco lo ha messo dentro al momento giusto, dopo un’ora di gioco, rasentando la blasfemia nel tenerlo in campo insieme ad Alessandro Matri. Il francese è la chiave di volta per il pareggio, dato che il suo brio ha fatto senz’altro salire il baricentro della squadra e lui stesso, in prima persona, si è reso pericoloso subito dopo aver messo piede sul terreno di gioco.
Scacciato dunque il terrore delle trasferte, quello che sta accompagnando il Sasol dall’inizio di stagione e, soprattutto, pare sfumato l’incubo vissuto a Genk. Quella nelle Fiandre sembra già una trasferta d’un secolo fa e la partita di ieri non ha fatto che infondere ottimismo nella squadra neroverde.
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Una squadra che – come ama ripetere il mister – è giovane e si basa sui giovani. Affrontare avversari dal ricco curriculum europeo e dal palmares colmo di trofei nazionali come il Rapid Vienna non solo è un ottimo modo di fare esperienza, ma è anche un test continuo delle qualità d’una rosa che non ha nulla da invidiare a formazioni decisamente più blasonate.
Non a caso, domenica c’è un derby emiliano, si va al Dall’Ara ad affrontare il pluridecorato Bologna. Ci sarà da fare attenzione, da soffrire (speriamo poco) e far male. A Bologna non fa freddo come a Vienna, ma poco conta. Il cuore dell’EuroSasol è pronto a dare tutto il calore di cui c’è bisogno.