Federico Peluso intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha raccontato la sua avventura in bianconero, quasi due stagioni a Torino interrotte da un infortunio che non hanno permesso al difensore di esprimere al meglio le proprie qualità.
Peluso lascia la Juve dopo 21 presenze, un gol, 2 campionati vinti e una Supercoppa Italiana e l’emozione del debutto in Champions League.
E’ proprio il debutto in Champions League a Glasgow contro il Celtic vinta dai bianconeri per 3-0 (con assist di Federico per il gol di un altro ex: Alessandro Matri) uno dei ricordi più belli del periodo trascorso a Torino, queste le dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta: “Il ricordo più bello con la Juventus? Sicuramente l’esordio in Champions League a Glasgow. Di Torino mi manca soprattutto lo Stadium, è il valore aggiunto della Juve perché intimorisce gli avversari. Ma anche con il Sassuolo ne abbiamo uno di proprietà e siamo orgogliosi, cerchiamo di riempirlo sempre di più“.
Sulla qualificazione del Sassuolo in Europa League: “Per tanti è stata una sorpresa vederci in Europa, ma non per noi che viviamo questa realtà tutti i giorni e sappiamo quanto lavoro e quanta programmazione c’è alle spalle, perché i risultati importanti non sono mai frutto della casualità. A Sassuolo avevano già le idee chiare, i dirigenti mi dissero subito che l’obiettivo era l’Europa e che bisognava arrivarci in fretta“.
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Su Domenico Berardi e le sirene bianconere: “Si fa fatica a dire no quando la Juve ti chiama, anche se quello di Domenico non è stato un no, ha solo preferito rimanere a Sassuolo e noi ce lo godiamo, ha preferito restare un altro anno perché ha bisogno di continuità, quando si sentirà pronto al grande salto lo farà“.
Sabato c’è la Juve: “La vittoria dell’anno scorso fa storia a sé, quest’anno si sono rinforzati parecchio facendo un mercato importante, se vogliamo batterli ci vorrà la partita perfetta, fare un gol a Buffon allo Stadium non è impresa facile, ma possiamo riuscirci. Sabato rivedrò tutti gli ex compagni con piacere. Ci teniamo in contatto con una chat. Era un grande gruppo e questo fa la differenza, non a caso la Juventus domina in Italia da 5 anni“.