Gli emiliani soccombono 3 a 1 ma vendono cara la pelle. Falcinelli si sblocca, Bucchi riceve qualche segnale positivo dai suoi.
Era chiaro a tutti i tifosi del Sassuolo che questa di Napoli non era la gara adatta per cercare di conquistare punti utili ai fini del raggiungimento della salvezza. I neroverdi, però, compiono un passo avanti rispetto alla brutta sconfitta del turno infrasettimanale patita contro l’Udinese, ed almeno per ciò che concerne la prestazione, Bucchi può abbozzare un sorriso. Il tabellino finale recita 3 a 1 in favore dei padroni di casa, settima sconfitta stagionale, ma il Sassuolo fa quel che può al cospetto della prima della classe, giocandosi tutte le proprie carte. Soffre il ‘tiki taka’ azzurro, e d’altronde questo era preventivabile, ma appena può riparte, cercando di creare qualche grattacapo alla non perfettissima difesa azzurra. Ben messo in campo, il Sassuolo tiene botta alle folate dei vari Mertens, Insigne e Callejon, alieni azzurri, la distanza tra i reparti è ottimale, la difesa soffre il giusto. Poi ecco l’episodio, la dormita di Sensi che si fa scippare palla da Allan, il quale va in porta e segna.
Ci si potrebbe sciogliere, ed invece il Sassuolo incurante dello svantaggio continua a fare la sua partita, contiene gli avversari e riparte ed il gol di Falcinelli non giunge a caso. Contenti per Diego, che finalmente si sblocca, un po’ meno per l’ultimo episodio della prima frazione di gioco quando sugli sviluppi di un corner Callejon è fortunato e raddoppia. Nella ripresa, a tagliare le gambe agli emiliani ci ha pensato Mertens che sigla il punto del tre a uno e manda i titoli di coda al match. Il VAR toglie un rigore al Sassuolo (giustamente), ma fino al novantesimo ed oltre la squadra emiliana svolge in maniera diligente il proprio compito, destando sempre l’impressione di poter addirittura riaprire la contesa. Debutto in A per Pierini, ingresso in campo per Scamacca, la beata gioventù sassolese cresce.
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Le possibilità di impensierire l’attuale capolista della Serie A erano obiettivamente poche, quelle di uscire con punti in saccoccia ancora meno, ma la truppa di Bucchi esce dal San Paolo non a testa china, avendo sciorinato una performance più che sufficiente. Tutto quello che c’era da fare è stato fatto, non gli si può rimproverare nulla ai ragazzi. Ora, testa al Milan, che renderà visita al Mapei Stadium il prossimo week-end, altro impegno tosto, parecchio insidioso, contro un avversario costruito per vincere, ma in evidente difficoltà. Sono ben accette le prestazioni positive, ma c’è urgente bisogno di smuovere anche la classifica, per evitare che le dirette concorrenti si allontanino pericolosamente.
di Andrea Indovino