sabato , 5 Ottobre 2024
diretta udinese sassuolo
foto: sassuolocalcio.it

I numeri di Udinese-Sassuolo 2-0: così l’Europa è un miraggio

Da quando siede sulla panchina del Sassuolo, Roberto De Zerbi non è mai riuscito a battere l’Udinese: l’ultima vittoria neroverde contro i friulani risale a quasi tre anni fa (17 marzo 2018), con gol decisivo di Sensi; sulla panchina del Sassuolo sedeva ancora Beppe Iachini. Il bilancio di De Zerbi con Luca Gotti è ancora più impietoso: 3 sconfitte e un pareggio, tutti nelle ultime due stagioni. Nessun gol segnato in 360 minuti di gioco. E anche lo 0-0 dell’andata, tutto sommato, è una mezza sconfitta.

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Raccontare questa partita attraverso i numeri brucia molto, forse ancor più che commentarla a parole. Il leit motiv è quello che ci accompagna da inizio stagione: possesso palla portato all’estremo, invidiabile precisione al passaggio e anche buona propensione al passaggio ad effetto, come dimostrano i 370 passaggi in avanti riusciti. Il possesso palla si attesta al 64%, i passaggi riusciti a 632 (più del triplo di quelli dell’Udinese), la percentuale di passaggi riusciti all’89% (contro il 76% dei friulani). Ma allora la sconfitta per 2-0 a cosa è dovuta? Agli 8 tiri in porta contro i soli 2 del Sassuolo, ad esempio. Un dato che nel calcio non è mai un dettaglio e che rappresenta un passo indietro rispetto alle tre reti rifilate al Napoli (seppur nessuna di queste sia arrivata su azione).

foto: Getty Images

Veniamo alle prestazioni dei singoli: sorprendentemente, il giocatore con più tiri scoccati in tutta la partita è Domenico Berardi, che però non ha mai centrato la porta. Mimmo continua a distinguersi per abnegazione, nonostante le condizioni fisiche non ottimali: sono ben 4 i recuperi difensivi. La staffetta tra Raspadori e Caputo non ha portato agli effetti sperati, tutt’altro: i due hanno totalizzato un 27 nel computo dei palloni giocati, di cui 19 da Jack e solo 8 da Ciccio. Forse è questa la cartina da tornasole della sterilità offensiva del Sassuolo nel 2021: l’incapacità di coinvolgere a modo il centravanti di turno.

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In questo momento, parlare di Europa è fuori luogo: Carnevali lo ha ribadito anche prima della partita di ieri, ma creare troppe aspettative nell’ambiente porta inevitabilmente a un maggior rammarico se queste non dovessero essere rispettate sul campo. Alzare l’asticella è lecito, soprattutto con un aumento della qualità della rosa come quello a cui abbiamo assistito dall’arrivo di De Zerbi ad oggi; ma, a prescindere dal momento negativo, che è fisiologico in un campionato così fitto di impegni, sembra difficile scalzare una delle sette là davanti (ora otto, con l’Hellas). Ma se le ultime le ultime dodici partite ci dovessero smentire, ne saremmo ben felici.

Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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