Atalanta-Sassuolo non poteva finire in maniera peggiore. Ma non si sarebbe mai arrivati ad un risultato del genere senza una partita che potesse permetterlo. Rimane tanta perplessità, per ora, direttamente proporzionata all’enormità delle ambizioni europee che la società non nasconde nemmeno più. Sono possibili? Sì, assolutamente. Realizzabili? Non così.
Perché a Bergamo, di fronte ad un avversario fortissimo, a una schiacciasassi che ha voglia di raccogliere punti prima di dedicarsi anima e corpo alla Champions League e alla voglia di fare davvero la storia, non si può arrivare così.
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Atalanta-Sassuolo 5-1: non si può mollare così
E qui non si parla soltanto di stato di forma dei giocatori, sebbene per tanti di loro non sia al massimo. Boga, Caputo e Defrel, per esempio. Ma a fare acqua è stata una difesa che ha sofferto praticamente dal primo attacco nerazzurro.
I cinque gol di ieri non hanno stupito nessuno. Anche se questo Sassuolo, lo stesso delle rimonte di inizio campionato, non può mollare così. Già dopo il primo gol la squadra si è abbattuta, infiacchita. E solo tre o quattro elementi hanno buttato il sangue fino all’ultimo, come Kyriakopoulos, Junior Traorè o il solito Berardi.
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Atalanta-Sassuolo 5-1: in ombra dalla straripanza orobica
Poca cosa, però. Specie quando il centrocampo, fulcro del gioco di De Zerbi, viene messo in ombra dalla straripanza orobica. Maxime Lopez e Locatelli sembravano due ragazzini spaesati messi improvvisamente a giocare coi grandi. Un’involuzione assurda e, si spera, temporanea.
Le colpe, lo diciamo, stanno anche in De Zerbi. Mantenere l’identità della squadra a tutti i costi non sempre paga anche se qualcosa sembra essersi inceppato anche dal punto di vista morale. Siamo certi che, da bravo tecnico qual è, riuscirà a recuperare la grinta dei suoi. Il talento non si perde dopo qualche partita storta.
