Perdere in casa del Verona ci può anche stare. A condizione, però, di onorare la partita e di dimostrare di volerla vincere. Purtroppo il Sassuolo visto oggi è solo un lontano parente di quella squadra che ha tanto esaltato i tifosi nella prima parte del campionato. Una squadra assolutamente evanescente, che nella prima mezz’ora del secondo tempo non ha praticamente combinato nulla al cospetto di un’Hellas che, incitata da una tifoseria agguerrita, ha fatto sua la partita.
Per gli uomini di Di Francesco le attenuanti sembrano finite. Iniziano a manifestarsi in tutta la loro crudezza le ipotesi più pessimistiche, secondo le quali la squadra sarebbe già mentalmente in vacanza, appagata da una salvezza pressoché raggiunta.
(foto: repubblica.it)
Ma la prestazione di oggi sembra davvero troppo brutta per essere vera. Nel primo tempo la difesa, pur concedendo un po’ troppo, è riuscita a contenere gli attacchi degli scaligeri, pur permettendo loro di chiudere in pressione la prima frazione. Nel secondo tempo il mister ha osato le quattro punte inserendo Floccari, ma senza successo né risultati apprezzabili. Una gran confusione regnava sovrana, e a pochi minuti dal termine la squadra appariva completamente abulica. A due minuti dal ’90 ecco il gol di Floro Flores, messo davanti alla linea di porta da un Missiroli che, insieme alla punta napoletana, è stato l’unico a meritarsi la sufficienza. Lì, improvvisamente, i neroverdi hanno sentito suonare la sveglia attaccando a testa bassa ancora una volta con poche idee e se possibile ancor più confuse.
Il Verona ha sostanzialmente meritato la vittoria non solo grazie ad un Toni in grande spolvero ma anche in virtù della capacità di chiudere bene gli spazi agli avanti neroverdi che, dal canto loro, hanno fatto davvero poco per incidere.
Tra tre giorni si gioca di nuovo e al Mapei arriva la Roma. La riscossa deve arrivare immediatamente, come ha ammesso lo stesso Di Francesco dopo la partita, e molti giocatori devono essere messi davanti all’evidenza di non aver fornito prestazioni all’altezza del loro talento e di quello che hanno dimostrato fin qui. La salvezza sarà pure quasi raggiunta, ma un “quasi” non ha mai fatto rimanere a lungo nella massima serie nessuna squadra. Anche in relazione alla prossima stagione, in assenza di uno scatto d’orgoglio potrebbero (e forse dovrebbero) essere messe sul piatto soluzioni radicali e quasi rivoluzionarie. Ma, naturalmente, speriamo di essere presto smentiti e di vedere in campo un’altra squadra, quella che ricordavamo.
di Massimiliano Todeschi