Prove tecniche da grande squadra, quelle del Sassuolo, che con l’Udinese presenta l’ennesimo turn-over e riesce comunque a spuntarla. Le assenze che affliggono i neroverdi non hanno influito più di tanto sul gioco mostrato al Mapei Stadium, dove il team emiliano resta imbattuto sul campo. Giocare praticamente ogni tre giorni significa avere ritmi sostenuti abitualmente da formazioni ben più blasonate e certamente più ad uopo strutturate, ma il Sassuolo non sta sfigurando e si è dimostrato capace di dominare il gioco anche quando gli infortuni rischiano di menomare l’impostazione di Di Francesco. L’intercambiabilità dei suoi giocatori è un dardo in più nella faretra delle frecce neroverdi.
Senza contare che ieri la squadra di Iachini ci ha anche messo del suo, con molti errori difensivi che hanno favorito le incursioni degli emiliani, in grado di costruire numerose occasioni da gol neutralizzate da Karnezis o finite fuori. La squadra neroverde ha spinto tanto sulle fasce, specie sul lato sinistro, mettendo più volte in crisi il reparto arretrato dei bianconeri e dominando il gioco.
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Bravo Lirola, che con le sue corse e le sue impostazioni ha fatto da supporto fisso ad un Politano onnipresente che sfiora il gol, mentre Defrel ha confermato il suo ottimo momento trovandosi a suo agio a fare la prima punta. Sempre più decisivo, il francese ha segnato ben sette reti in nove presenze ufficiali.
Niente da eccepire sull’azione del gol-partita, dunque: intuizione felina sul cross di Lirola calcolato col goniometro e agguato riuscito dall’interno dell’area piccola. Uno a zero, palla al centro.
La timidezza mostrata in alcuni tratti della gara del Bentegodi è stata ieri messa in archivio, tanto è vero che il Sassuolo non ha mai esitato a prendere l’iniziativa e soprattutto a fare possesso palla.
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Poco da fare per i friulani, che sono arrivati al primo (sbilenco) tiro soltanto alla fine del primo tempo e hanno poi tentato di far mal con un tiro di Kone al 27°, ma i pugni di Consigli si sono fatti trovare pronti a respingere. L’Udinese si è data una scossa – quella della disperazione – negli ultimi dieci minuti, quando la traversa ha salvato i neroverdi ben due volte: evitata un’autorete di Antei, che ha deviato su un tiro-cross di Perica; e poi reso vano un colpo di testa di Felipe sugli sviluppi del calcio d’angolo successivo.
Ora si pensi all’Europa, alla trasferta belga di giovedì, a quel Genk che non naviga in buonissime acque e che ieri sera è caduto per quattro a uno sul campo del Kortrijk.