Sassuolo 52. Pisa 50. Spezia 45. Recitava così la classifica appena due mesi fa alla fine della quarta di ritorno. Il 24 gennaio scorso era andato in scena, nell’anticipo del venerdì al Picco, l’antipasto di Serie A azzannato dallo Spezia, con una sconfitta senza appello dei neroverdi, che, secondo i più, cominciava a far scricchiolare le certezze costruite della squadra che fin lì era stata in testa del campionato dalla quattordicesima giornata in poi.
Alzi la mano chi, sette gare dopo, si sarebbe aspettato un vantaggio sui liguri terzi addirittura raddoppiato con ben 69 punti che portano Romagna e compagni, come spiegato nel nostro editoriale, a quattro successi dalla matematica Serie A senza guardare i risultati delle altre a otto match dal traguardo.
foto: sassuolocalcio.it
Tra i (forse) pochi a crederci mister Fabio Grosso, l’autentico “normalizzatore” del gruppo, abile nel non esaltarlo troppo in caso di vittoria e nel non dare troppo peso alle sconfitte, ragionando partita dopo partita, facendo sentire tutti parte del progetto con numeri di squadra da record, certificati dai 16 giocatori diversi sul tabellino dei marcatori e dalle ben 17 reti realizzate dai subentrati, l’ultima delle quali firmata contro il Bari da quel Volpato che in appena 430’ ha totalizzato 4 centri e 4 assist che ne fanno il più decisivo della categoria in rapporto ai minuti giocati. A guidare la classifica delle gioie dalla panchina della formazione emiliana è Pierini, capace di segnarne ben 5 non partendo nell’undici iniziale sulle 9 personali. Laurienté è il giocatore della Serie B che ha contribuito maggiormente a gol e assist con ben 18 partecipazioni (13+5) in 26 gettoni, seguito da quel Berardi capace di inanellare ben 12 passaggi chiave e 5 marcature in appena 22 gare.

Lo stesso mister ex Campione del Mondo ha superato il proprio miglior score di 62 punti dopo 30 giornate, ottenuti alla guida del Frosinone, arrivando a sfiorare quota 70 con una media di ben 2,3 punti a partita che, se mantenuta, proietterebbe i neroverdi a quota 87, superando il record degli 86 del Benevento di Inzaghi del 2019-20 nella storia del campionato cadetto a 20 squadre nell’era dei tre punti. Il tecnico ex Bari è a dodici lunghezze dal battere il proprio record personale di 80 punti raggiunti sulla panchina dei ciociari, magari infrangendo altri tabù come accaduto negli “scalpi” in casa di Brescia, Cittadella, Mantova e Salernitana, campi mai violati in B dal Sassuolo prima di questa annata.
A fare meglio delle “Streghe”, con 38 gare a disposizione, è stato solo l’Ascoli nel 1977-78, quando i punti a vittoria erano due, capace di totalizzare 9 pareggi, appena 3 sconfitte e ben 26 successi, gli stessi ottenuti dai campani, che, rispetto ai marchigiani, hanno subito uno stop in più.
Per eguagliare i giallorossi e i bianconeri, alla formazione del distretto ceramico mancano cinque colpi da tre punti da conquistare nelle ultime otto e, in tal caso, il Sassuolo supererebbe il proprio record di 25 in una stagione in B, ma in 42 giornate, dell’annata della promozione nel 2012-13 in cui, dopo 30 partite, i punti conquistati dal gruppo guidato da Di Francesco erano 67, due in meno di quelli attuali. In quella occasione, la compagine emiliana raggiunse il primato del miglior attacco con 66 gol realizzati, mentre ad oggi sono già 62 e Berardi e compagni hanno messo nel mirino il record delle 77 marcature del Milan nell’annata 1982-83 in 38 gare e proveranno ad eguagliare la miglior differenza reti di sempre nel girone unico a 20 squadre dell’Ascoli dei miracoli (+43), nonché a riuscire per la prima volta nella storia del club in B anche a vincere la palma di miglior difesa.
Addirittura, un clamoroso percorso netto da qui alla fine porterebbe gli emiliani ad eguagliare il record di maggior vittorie consecutive (otto) nella storia della cadetteria riuscito solo in cinque occasioni (Cremonese 1992-93, Verona 1998-99 e 2011-12, Torino 2000-01, Juventus 2006-07 e Trapani 2015-16) e sfiorato dai ragazzi di Grosso tra la 12esima e la 19esima giornata, in cui ha avuto la meglio il Pisa.

Un vantaggio e numeri da incrementare per non incappare in brutte sorprese e nei fantasmi funesti ben noti ai tifosi neroverdi del 2012-13, in cui se i punti di distacco ad otto sfide dalla fine erano nove dalla terza piazza, occupata in coabitazione da Livorno e Verona, in molti ricorderanno come le appena due vittorie nelle successive sette gare abbiano portato la formazione capitanata da Magnanelli a giocarsi tutto all’ultima giornata contro i toscani nello scontro diretto al cardiopalma, risolto all’ultimo minuto dall’epico gol di Missiroli entrato di diritto nella storia neroverde, aprendo per la prima volta le porte dell’olimpo del calcio alla squadra di patron Squinzi.
Dunque, vietato abbassare la guardia per il Sassuolo, a caccia di nuovi record e di tabù da sfatare, che potrebbero rappresentare il motore per dare un’ultima sgasata alla stagione.