“E fu così che i nostri eroi cominciarono la nuova stagione del campionato, di fronte c’era l’Inter, una delle più serie candidate alla vittoria finale del torneo. Ma i giovani dalla maglia a strisce neroverdi non si fecero intimidire dal blasone dell’avversaria, spuntandola al fine con molto onore”.
Così comincia il romanzo epico del campionato del Sassuolo, che sfida ogni pronostico e batte l’Inter e, pur di misura, si porta a casa i tre punti. Una bella soddisfazione, non c’è che dire. Una vittoria che, oltre ad essere effettiva, è morale per più d’uno.
Innanzitutto per Roberto De Zerbi. Il mister dimostra che la sua spregiudicatezza premia. Che il suo Sassuolo non fa rimpiangere certe scelte. Per ora è pienamente promosso. Certo, la stagione è lunga e non bisogna illudersi. Ma se questi sono i presupposti, ne vedremo delle belle.
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Se l’avvio della stagione è servito a dare il bentornato al Sassuolo è senza dubbio servito a riabbracciare Berardi. Con la doppietta in Coppa Italia ci aveva già dato saggio del fatto che quest’anno aveva in testa di tornare agli antichi livelli.
Con la prestazione sfoderata contro i nerazzurri ha cominciato a incamminarsi lungo la strada della continuità. Il rigore è solo la ciliegina sulla torta.
Inoltre, nelle ultime sei gare giocate contro l’Inter, il numero 25 neroverde ha messo a segno ben quattro reti. E, nelle prime due partite ufficiali di questa stagione ne ha realizzate tre. Un avvio sprint, che si spera venga confermato. Ma per ora serve solo ad augurargli un caloroso: “Bentornato Mimmo!”
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Quanto al resto, è d’obbligo dare uno sguardo al resto della squadra. Tra le conferme dei terzini e la certezza Ferrari, s’è inserita alla grande la sopresa di Giangiacomo Magnani. Un anno fa giocava nel Siracusa, in serie C. In meno di dodici mesi ha fatto il doppio salto esordendo in A, mettendo in piedi una grande prestazione contro l’Inter. Tanto di cappello.
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Dalla mediana in avanti, è difficile muovere qualche critica. Forse qualcuno ha ancora il fiato corto – soprattutto Bourabia – ma tutti hanno saputo dare il loro contributo alla causa, anche con un po’ di sfortuna (vedi il palo di Boateng).
Alla fine resta l’amaro in bocca solo per le solite polemiche arbitrali. Ma quelle passano facilmente in secondo piano, perché ciò che importa davvero è che il Sassuolo è tornato.
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