Vittoria importante quella arrivata al Vigorito, tra l’altro arrivata al cardiopalma. I minuti di recupero sono stati una bolgia, ma hanno consegnato i tre punti alla squadra di Bucchi. Il risultato parla chiaro: il Sassuolo vince a Benevento. E adesso?
Quanti punti ha in classifica il Sassuolo? Undici. Tre vittorie e due pareggi. Robetta, specie se guardiamo alle scorse stagioni. Ma adesso? Che dobbiamo fare? A cosa dobbiamo mirare? Dove conviene che il Sassuolo guardi? Sono tante le domande che affollano la mente dei tifosi, alle quali proviamo a rispondere.
La squadra, a fine partita, ha abbracciato Bucchi in un impeto di gioia. Lo stesso Bucchi, in zona mista, ha poi detto che ‘con questa vittoria non dobbiamo pensare di aver risolto i nostri problemi’. Parole sante.
L’obiettivo resta sempre la salvezza. Una partita vinta in più non cambia questa realtà. Una squadra che un anno fa si stava ancora giocando la qualificazione ai sedicesimi di Europa League e che adesso boccheggia per la salvezza con Verona, Benevento e un’altra manciata di squadre.
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Ora l’obiettivo è fare punti. Battere il guerrigliero Verona sul campo amico, vincere la prima partita in casa della stagione. Non sarà facile ma bisogna farlo.
Il Sassuolo vince a Benevento, quindi come siamo messi adesso? Partiamo da dietro. A Benevento abbiamo visto un Consigli in stato di grazia, che ha salvato la sua porta in almeno tre occasioni. Se il portierone continua così, lasciandosi alle spalle quelle insicurezze che più volte in passato hanno fatto male, si può dire che parte del lavoro è già fatto.
Può essere proprio il numero 47, insieme ad Acerbi e a Cannavaro a fare della difesa neroverde una eccellenza. Quale sulla carta è sicuramente. Magari il buon Andrea può mirare a qualcosa di più, a una chiamata dell’ancora sconosciuto nuovo c.t. della Nazionale, forse insieme al suo corregionale Acerbi…
Sui laterali già qualcosa duole. Gazzola è inarrestabile, Peluso un po’ meno. Il rientro di Lirola, Dell’Orco e Adjapong potrebbe dar loro un po’ di supporto. Bucchi sembra deciso però a mantenere la vecchia guardia. Che però lascia troppi spazi indietro quando sale e i centrali non hanno certo il dono dell’ubiquità.
A centrocampo, peggio che andar di notte. Dopo un ottimo inizio, Sensi si è un po’ afflosciato, sarà per questo che il mister lo inserisce ormai quasi sempre a partita in corso. Biondini, al di là dei presunti malumori con la società, non è apparso in grande condizione e idem Magnanelli. La sicurezza è Missiroli, sempre pronto ad attaccare gli spazi e a creare pericoli per gli avversari. Cassata e Mazzitelli, poi, sono come la lama di un coltello troppo affilato: o ti tagli troppo o lo usi per spalmare la marmellata…
Berardi è un caso a parte. Il suo ennesimo rientro ha deluso ancora, e il rigore è solo la ciliegina (andata a male) su una torta troppo addobbata. Matri ha sbagliato un gol clamoroso un attimo prima di portare la squadra in vantaggio. Ora per lui l’abitué è proprio quella di mangiarsi le occasioni, non più quella di punire i portieri avversari. Idem con rincorsa per Falcinelli. I due fanno sentire la mancanza di Defrel più di quanto Ragusa non avrebbe fatto sentire quella (ipotetica) di Berardi. Almeno del Mimmo che c’è adesso, augurandogli di ritrovare lo smalto di un tempo. Per fortuna che c’è Matteo Politano: è solo a lui che dobbiamo il mancato fallimento completo del secondo peggior attacco della categoria.
Il Sassuolo vince a Benevento. E adesso? Sembra quasi che stiamo a lamentarci dopo una vittoria. Così non è. Tre punti sono sempre tre punti. Anche quando arrivano (soffertamente) contro l’ultima della classe. Ma proprio per questo, più di esultare, bisogna rimborcassi le maniche e ricominciare a pedalare…