lunedì , 16 Settembre 2024
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Il commento sul Calciomercato: Sassuolo, sei un carro armato ma le incognite non mancano

Il Calciomercato estivo si è finalmente chiuso ieri, per la gioia di staff tecnici e più in generale degli addetti ai lavori. Mister Fabio Grosso avrà a disposizione 31 giocatori, senza contare Bruno, Knezovic e Leone che saranno di stanza con la Primavera. Un numero abnorme, anche al netto di infortuni e squalifiche che si susseguiranno nel corso della stagione. Il Calciomercato Sassuolo è stato all’insegna della sussistenza. Tradotto: prendo un giocatore solo se ne cedo uno. La rosa è completa in ogni ruolo: in alcuni straborda anche. Due sono i Primavera promossi (Kumi e Russo), molti di più i rientri dai prestiti: dai portieri Satalino e Russo ai difensori Romagna, Miranda, Pieragnolo e Paz, passando per Ghion, D’Andrea, Antiste e Moro. Non si può certo dire che, da questo punto di vista, le nostre richieste non siano state ascoltate.

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Sassuolo, che bagarre in porta. E Consigli?

Partiamo dai portieri. E’ tornato Giacomo Satalino, che ha difeso con ottimi risultati la porta del Sassuolo in queste prime partite ufficiali. Sembra però che quello del portiere scuola Fiorentina rimarrà un breve interregno: alle sue spalle scalpita Horatiu Moldovan, estremo difensore della Nazionale romena ed ex Atletico Madrid, che potrebbe essere titolare già stasera contro la Cremonese. Russo è rientrato da una proficua stagione in prestito al Trento e parte più indietro nelle gerarchie.

E Consigli? Lo storico portiere, protagonista suo malgrado di un brutto spot di storia neroverde, alla fine è rimasto. Tutti lo avevano dato già per partente: dalla società, che lo ha tenuto fuori dalla presentazione della squadra e non gli ha manco affidato un numero di maglia, allo stesso Grosso, che ieri su precisa domanda ha mancato di citare Consigli nella batteria di portieri. Non sappiamo cosa sia successo in questo mese da separato in casa, ma una cosa è certa: un chiarimento è dovuto.

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Credits: sassuolocalcio.it

Difesa rivoluzionata, alla ricerca dell’equilibrio

Nel corso degli anni, il Sassuolo ci ha abituati a costruire dei reparti di centrocampo e attacco più che soddisfacenti, a differenza della difesa dove si ricordano ben pochi investimenti di spessore. Via Kumbulla, via Erlic, via Ferrari, via Viti e via Tressoldi: dentro Lovato, Odenthal, Muharemovic, Romagna e Miranda. Meno rimaneggiate invece le fasce che, in risposta alla penuria di opzioni della scorsa stagione, hanno visto gli arrivi netti di Paz e Pieragnolo dai prestiti a Perugia e Reggiana. L’impressione è che il Sassuolo abbia optato anche stavolta per una difesa al risparmio, sì ben fornita a livello di esperienza e di possibili alternative tattiche, ma sicuramente sproporzionata rispetto al centrocampo e attacco che vi stiamo per descrivere.

Centrocampo abbondante e competitivo

Dando una rapida occhiata ai centrocampisti del Sassuolo, composto da otto elementi, si fa fatica a trovarne uno che non meriti di essere titolare nella quasi totalità delle squadre di Serie B. A conti fatti, su tre interpreti (quattro, nella migliore delle ipotesi) due posti sono già prenotati: parliamo di Boloca e Thorstvedt. Non si è infatti concretizzata nessuna delle ipotesi di mercato riguardanti il norvegese, in gol martedì a Bari: Bologna, Fiorentina e Genoa hanno virato su altri obiettivi. Per il terzo slot la bagarre è tanta: Caligara sembra essere entrato nelle grazie di Grosso; Obiang non parte come titolare fisso ma la sua duttilità ed esperienza gli permetteranno sicuramente di accumulare un ottimo minutaggio; l’atletismo e la stazza di Lipani tornano molto comode, così come le geometrie di Ghion, che finalmente fa ritorno alla base dopo un lungo peregrinare. E poi c’è Kumi, che ha ben figurato contro il Cesena e che per caratteristiche è un trattore alla Thorstvedt, con chiare implicazioni a livello gerarchico; e il jolly Iannoni, reduce da un ottimo biennio con il Perugia e alla prima esperienza in Serie B. Poco da aggiungere: abbiamo un centrocampo che è un carro armato.

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Attacco: tra ritorni di fiamma e permanenze scottanti

L’attacco del Sassuolo 2024/25 sembra uscito per direttissima da una di quelle grafiche dal titolo “La formazione del Sassuolo tra cinque anni”, o qualcosa del genere. La permanenza di Laurienté e Berardi, i ritorni di Antiste, Pierini, Moro e D’Andrea, le conferme di Mulattieri e Volpato, la promozione di Russo: insomma, anche nel pacchetto offensivo il Sassuolo ha ben poco da invidiare alle concorrenti. Che, anzi, stanno già iniziando ad affinare le dichiarazioni di “Sassuolo fuori categoria” come già fatto dal tecnico del Bari Longo, per spostare la pressione verso una squadra che non sempre ha dimostrato di saperla gestire. Sul gong se n’è andato Bajrami, poco tempo prima è stato il turno di Pinamonti: out anche Alvarez, Ceide e Defrel. Come per la difesa, l’attacco del Sassuolo è costruito per essere camaleontico a livello tattico: ci sono punte che possono giocare da sole o in tandem (Mulattieri e Russo), esterni che possono fare le seconde punte (Antiste, Pierini) o esterni che possono giocare sulla trequarti (Volpato, Berardi). Dal punto di vista squisitamente tecnico, Grosso può ritenersi soddisfatto.

Calciomercato Sassuolo: il nostro commento

La parola chiave che racchiude il Calciomercato Sassuolo è abbondanza. Abbondanza tecnica, per il livello di giocatori rimasti in rosa; abbondanza numerica, per il numero di effettivi a disposizione di Grosso; abbondanza tattica, per il ventaglio di opzioni che la rosa stessa offre. Sono tanti i giocatori esperti ma altrettanti sono i giovani e i rientri dai prestiti, che avranno un’opportunità importante: qualcuno ci rimetterà per questa rosa extralarge, ma qualcun altro avrà sicuramente l’occasione di mettersi in mostra. Grosso è al lavoro da nemmeno due mesi e qualche risultato già inizia ad intravedersi: tuttavia, l’impressione è che sia ancora la punta dell’iceberg. Ci riferiamo principalmente al punto di vista dello spogliatoio e dell’amalgama.

La permanenza di alcuni giocatori, Laurienté su tutti, ha fatto storcere il naso a molti tifosi. Il francese in Serie B può fare la differenza ma per caratteristiche rimane un accentratore: del gioco offensivo del Sassuolo e, di conseguenza, delle attenzioni delle difese avversarie, come evidente a Catanzaro. In caso di reintegro in gruppo a pieno regime, non vorremmo assistere a situazioni di totale dipendenza dalle giocate di Laurienté, solo perché più congeniale al suo stile di gioco. Non solo perché rallenterebbe lo sviluppo strutturale della squadra, ma anche perché sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei numerosi giocatori che meritano di potersi esprimere a loro volta in un contesto sano, più collettivo che individuale. Se le cifre che circolano sono veritiere (si parla di offerte da 15 milioni dal Marsiglia e addirittura di 18 dal Galatasaray), a nostro modo di vedere Laurienté andava ceduto: lo riteniamo un errore da parte dell’AD Carnevali. Il precedente Lopez fa riflettere: ci vuole un niente a passare da valutazioni in doppia cifra ai cartellini letteralmente regalati.

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Nutriamo invece meno timori per le permanenza di Berardi, Thorstvedt e Consigli, per motivi diversi. Berardi ha manifestato più volte il proprio mal di pancia ma lo ha fatto sempre a mercato in corso: in campo, Mimmo non ha mai tirato indietro la gamba ed ha sempre usato il 100% della propria tecnica, valorizzando i compagni ancor prima che se stesso. In lui vive ancora il bambino che vuole solo rincorrere il pallone e stavolta, con un infortunio da smaltire e offerte poco allettanti, la scelta più ragionevole è sembrata quella di rimanere e recuperare la forma migliore in un ambiente safe. D’altronde, cos’altro deve dimostrare un giocatore da oltre 100 gol in Serie A?

Un discorso simile vale anche per Thorstvedt, che in campo ha comunque fatto vedere il più delle volte un atteggiamento propositivo, forse anche per indole nordica. Siamo sicuri che anche lui se la metterà via in fretta, pur continuando lecitamente a guardarsi intorno. Rimaniamo più interdetti sul trattamento riservato a Consigli, che, nonostante tutto, non accamperà pretese di minutaggio e non risulterà un peso per lo spogliatoio. La sua storia, tuttavia, getta ombre sulla gestione del materiale umano, ancor prima che tecnico, da parte del Sassuolo.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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