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“Bisogna essere competenti per fare un determinato lavoro. Quando io faccio male il mio, mi mandano a casa”. Sono le parole di Eusebio Di Francesco al termine della sfida tra Sassuolo e Milan. Il tecnico neroverde non nasconde la sua rabbia nei confronti del direttore di gara, autore di un arbitraggio a dir poco vergognoso.
Incompetenza e tolleranza. Gianpaolo Calvarese, professione ingegnere con l’hobby di condizionare partite come quella tra Sassuolo e Milan, grazie alla sua incompetenza come arbitro di calcio. Perché errare è umano, ma Calvarese è diabolico, perché è uno che persevera… in incompetenza.
Nella sfida di ieri tra Sassuolo e Milan ha dato il peggio di sé. Abbiamo già parlato dei vari episodi nei precedenti articoli e non ci torneremo, ma chi di voi ricorda una partita del Sassuolo terminata con ben 9 giocatori ammoniti? Un chiaro segnale che al Sig. Calvarese di Teramo la gara è sfuggita di mano fin dai primi minuti di gioco, e nei 90 minuti della partita contro il Milan ci ha mostrato tutta la sua inadeguatezza e tutti i suoi limiti nel poter gestire una gara di Serie A che, seppur non semplice, dal punto di vista del nervosismo non è certo paragonabile ad un Roma-Lazio, Inter-Milan o Napoli-Juve.
Tolleranza. Calvarese è recidivo. Basta fare un giro su Google e cercare “errori Calvarese”, ce n’è per tutti i gusti e non possiamo dire che sia in malafede, perché sbaglia comunque e con chiunque.
E l’AIA cosa fa? Nulla, perché il presidente Nicchi non prende mai nessuna posizione. Come se il lavoro dei direttori di gara non fosse affar suo.
Non è la prima volta. A Milano qualcuno chiede di non fare polemiche, di accettare le direzioni di gara così come vengono. In pratica di perdonare le cantonate di un fischietto recidivo. Di assolverlo. Ma Dante c’insegna che “assolver non si può chi non si pente”.
Di seguito una piccola rassegna di alcuni episodi che vede Gianpaolo Calvarese “protagonista”:
