Un punto muove sempre la classifica. Certo, con tre la salvezza avrebbe davvero potuto essere cosa pressoché fatta, ma visto quel che è accaduto in campo, Sassuolo e Palermo hanno dato vita ad un incontro il cui risultato più giusto è il pareggio.
Anche a livello di gioco i neroverdi fanno senza dubbio un passo in avanti, seppur timido, dopo le recenti batoste subite in casa del Verona e contro la Roma. Di Francesco ha cambiato diversi titolari rispetto all’ultimo incontro e la voglia di ben figurare da parte di chi ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra ha avuto un ruolo determinante, anche se dobbiamo ammettere che per lunghi tratti del primo tempo la determinazione è latitata consentendo ad un Palermo, in verità non troppo ispirato, di affacciarsi dalle parti di Consigli.
In ogni caso si può essere moderatamnte soddisfatti: soprattutto la difesa ha dimostrato una discreta tenuta e la coppia centrale Acerbi-Peluso, già sperimentata con successo in alcune occasioni, ha contrastato efficacemente due soggetti che rispondono ai nomi di Dybala e Vasquez, non propriamente gli ultimi arrivati.
Dobbiamo menzionare anche l’esordio in serie A del giovanissimo Leonardo Fontanesi, prodotto della primavera neroverde, che sulla corsia difensiva destra non ha fatto rimpiangere gli infortunati Vrsaljko e Gazzola. Ci auguriamo che questa sia solo la prima di una lunga serie di presenze in neroverde per il talentuoso difensore che Di Francesco ha gettato nella mischia.
Davanti ad un Palermo molto ben organizzato, con 5 centrocampisti che diventavano all’occorrenza 6 allorché Vasquez rientrava, era molto difficile sfruttare le ripartenze e creare pericolose verticalizzazioni. In effetti i rosanero, da questo punto di vista, possono dire di aver centrato l’obiettivo di imbrigliare la manovra avversaria. Le occasioni da rete si possono contare sulle dita di una sola mano e gli attaccanti sassolesi hanno faticato molto per trovare spazi. Simone Zaza è ancora a digiuno, proprio non riesce a tornare a gonfiare la rete e il suo nervosismo è evidente. A testimoniarlo, ecco fare capolino l’ennesimo cartellino giallo rimediato per proteste.
Ora la compagine di Di Francesco è a quota 37 e dobbiamo attenere gli incontri della domenica per capire quanto e se questo punto sarà determinante in chiave salvezza matematica. Rimane però la sensazione che quel Sassuolo propositivo e a tratti sfrontato visto nel girone di andata sia andato perduto. Restano le ultime giornate di campionato per capire se Sassuolo vuole ancora dire bel gioco o se la parola chiave è diventata “ordinaria amministrazione”.
di Massimiliano Todeschi