Roberto De Zerbi, lontano dai campi da calcio, è difficile tenerlo: ne sappiamo qualcosa qui a Sassuolo, dove abbiamo toccato con mano la sua dedizione al lavoro. E’ (anche) per questo motivo che domani, 44 giorni dopo la sospensione del campionato in Ucraina, lo Shakhtar Donetsk riprenderà a lavorare a Istanbul, in Turchia. Sarà una rosa risicata, composta dai ragazzi ucraini più i giocatori che lo Shakhtar aveva prestato al Mariupol, oltre a qualche altra presenza come il veterano Rakitskij, che da due anni era allo Zenit e ha lasciato San Pietroburgo con lo scoppio della guerra. Assenti invece i brasiliani, che preferiscono non tornare in Europa per il momento.
I giocatori ucraini hanno potuto lasciare la propria Patria grazie ad un permesso speciale per motivi umanitari, per il cui rilascio da parte dell’UEFA si sono adoperati il CEO Sergei Palkin, il ds Dario Srna, De Zerbi e tutto il suo staff insieme a Ceferin, che a febbraio organizzò anche la fuga degli italiani dall’hotel Opera di Kiev. I calciatori hanno raggiunto Leopoli in mattinata: da qui attraverseranno la frontiera ungherese in pullman e poi raggiungeranno Istanbul in aereo. A mettere a disposizione dello Shakhtar le strutture d’allenamento è stato il Basaksehir: e ci sono già tante società europee che hanno dato disponibilità per un’amichevole, come Besiktas, Fenerbahçe, Siviglia, Psg e Lazio.