Intervistato da Generazione Azzurra dopo la prima convocazione in Nazionale nello stage di fine gennaio voluto da Mister Roberto Mancini, Davide Frattesi ha parlato di sé, del suo modo di intendere il calcio e degli obiettivi futuri.
Davide parla dei suoi esordi: “I miei inizi nel calcio risalgono a quando avevo 5 anni. Mia mamma voleva farmi stancare perché ero iperattivo. Mi portarono nella scuola calcio di Angelo Di Livio. All’inizio non mi piaceva, dicevo che era troppo stancante. Poi è andata bene, gran parte del merito è suo”.
Poi tutta la trafila in nazionale: “In Under 17 ho iniziato il percorso nelle giovanili azzurre, poi fino all’Under 21. Voglio ricordare in particolare il gruppo del Mondiale Under 20. Li sento ancora quasi tutti. Oltre alle gioie a livello sportivo siamo rimasti tutti amici e in contatto”.
Poi è arrivata la prima chiamata tra i ‘grandi’: “La prima convocazione in Nazionale Maggiore è stata il coronamento di un piccolo sogno. So che questo è solo un punto di partenza. Ero con tutta la mia famiglia a cena e sono rimasti molto contenti e io con loro, chiaramente. Speriamo di poter dar loro altre soddisfazioni”.
E poi un commento sul suo futuro: “La Maglia Azzurra per me rappresenta il piacere e l’onore di rappresentare il proprio popolo. Credo sia l’aspirazione massima per un calciatore. Futuro? Voglio continuare a Sassuolo, mettere la testa lì e fare bene in neroverde. Poi si vedrà”.