L’ex match analyst di Cristian Bucchi, Marco Brini, ha accompagnato il tecnico durante la seconda metà della passata stagione, a Perugia. Quarto posto in serie B e semifinale playoff sono stati i traguardi raggiunti dal team umbro.
È proprio Brini, ai microfoni di mondosportivo.it, a parlare del tecnico del Sassuolo e delle sue caratteristiche: “Umile, eclettico, intelligente. Non ha schemi mentali fissi e ottusi, ascolta tutti, non è permaloso e fa tesoro di ogni critica. Riesce ad avere un ottimo rapporto con ogni giocatore pur rimanendo formalmente l’allenatore”.
In Emilia proverà di nuovo – dopo la breve esperienza di Pescara – il salto in serie A: “Sassuolo è una piazza importante, con tante risorse, una società molto ben strutturata, anche dal punto di vista medico o propriamente di video-analisi. Il mister arriva in un momento delicato, con una mini-rivoluzione in atto, ma son certo che saprà farsi valere e prendersi il palcoscenico”.
Infine, Brini ha parlato dell’impostazione tattica del mister: “Tatticamente è ragionevolmente pazzo. La chiave tattica della sua ascesa credo sia da ritrovare nelle rotazioni dei suoi centrocampisti in fase di costruzione. Tanti movimenti, mai convenzionali. Chi trova uno spazio lo deve attaccare, non importa che sia il play, una mezzala o il trequartista. Il diktat è mai dare riferimenti. Questo lavoro, gioco forza, potrebbe avere delle ricadute sui difensori, lasciati spesso all’uno contro uno. In realtà problematiche solo teoriche però, perché difficilmente abbassa la linea oltre la zona 1 mettendo così tanta distanza tra l’avversario e la porta”.
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