Dopo 524 partite da professionista, condite da 13 gol, domenica sera Paolo Bianco ha dato l’addio al calcio giocato. Nato quasi 38 anni fa a Foggia, il roccioso difensore centrale ha calcato i campi della serie A con le maglie di Catania, Cagliari e Atalanta prima di approdare al Sassuolo, allora in serie B, nella stagione 2010/2011.
Due stagioni più tardi è stato protagonista della scalata dei neroverdi alla prima storica promozione nella massima serie e ha dato il suo importante contributo al mantenimento della categoria nello scorso campionato, ricevendo anche i complimenti di mister Di Francesco in diverse occasioni.
Quest’anno, anche in ragione dell’ottima intesa tra Cannavaro e Acerbi, gli spazi per lui sembravano ridotti al lumicino. Invece, inaspettatamente, Bianco si è trovato a subentrare a partita in corso in Napoli-Sassuolo, incontro “da bollino nero” se ripensiamo agli infortuni occorsi ai difensori neroverdi in quei 90 minuti. Seconda presenza, e fascia da capitano, la settimana seguente nell’incontro casalingo perso contro la Lazio.
Terza apparizione nei minuti finali del campionato appena concluso e applausi a scena aperta per un giocatore fondamentale nella storia recente dei neroverdi. Ma come ha avuto modo di annunciare lo speaker dello stadio, al fischio finale le sorprese non erano finite: ed ecco apparire sul megaschermo del Mapei Stadium un simpatico video di commiato dei compagni di squadra (fonte: sassuolocalcio.it), che ironizzano sul suo ritiro per poi ringraziarlo per l’esempio e il sostegno dati dentro e fuori dal campo.
Paolo Bianco mancherà anche allo staff del Sassuolo calcio e sicuramente le immagini dei suoi colleghi che lo portano in trionfo rimarranno a lungo impresse nella memoria di chi ha potuto assistere all’incontro. Ci uniamo al coro degli auguri per il proseguimento della carriera di Bianco e stiamo alla finestra per capire cosa riserverà il futuro. Lo stesso giocatore non ha escluso la possibilità di entrare a far parte dello staff di Eusebio Di Francesco. Chissà che non lo si veda di nuovo in neroverde già dalla prossima stagione, magari “in borghese”…
di Massimiliano Todeschi