Domenica il Sassuolo affronterà a San Siro la “nuova Inter” guidata da Stefano Vecchi, l’esonero di Pioli a tre giornate dal termine del campionato ha spiazzato tifosi e osservatori. I nerazzurri sono in una crisi profonda, l’ultima vittoria in campionato risale al lontano 12 marzo, l’arrivo di Vecchi portare nuove motivazioni e le scelte del tecnico per la sfida contro il Sassuolo, potrebbero essere imprevedibili…
A tal proposito abbiamo avuto il piacere d’intervistare Andrea Turano di Inter-News.it, con il collega nerazzurro abbiamo parlato del nuovo tecnico e soprattutto della prossima sfida Inter-Sassuolo.
In casa Inter è arrivato l’esonero di Pioli, un vero fulmine a ciel sereno per gli osservatori esterni. Il sollevamento dall’incarico del tecnico era in qualche modo una mossa attesa prima delle fine del campionato?
L’esonero di Pioli era atteso a fine stagione perché è sempre stato un allenatore con le valigie in mano, ma ormai non si credeva più che l’addio potesse arrivare prima della fine dopo aver perso tre occasioni buone per allontanarlo da Appiano Gentile per giusta causa: il derby ha certificato la perdita di credibilità di Pioli, che con le scelte fatte ha dimostrato di non avere più in mano la situazione; il secondo tempo di Firenze meritava di terminare con l’accettazione delle dimissioni presentate da Pioli; infine, la sconfitta di Genova avrebbe dovuto portare all’esonero immediato entro e non oltre ventiquattr’ore, invece il patron Zhang ha preso tutti in contropiede comunicando la decisione quando le acque sembravano essersi calmate. Pioli non era il problema principale dell’Inter, anzi, infatti è giusto vedere il suo esonero come mossa della disperazione per cercare di smuovere qualcosa a livello motivazionale nel resto dello spogliatoio. Nonostante quanto si dica in giro, Pioli si è meritato l’esonero e se l’è costruito addosso con scelte sbagliate dopo un inizio promettente. L’esonero è arrivato anche troppo tardi, probabilmente dopo aver compromesso definitivamente la rincorsa dell’Inter al sesto posto, che porterebbe alla qualificazione ai preliminari di Europa League (e a tutto quello che comporterebbero, a Sassuolo lo sapete bene…).
Come valutate Stefano Vecchi, che ha fatto un ottimo lavoro con la Primavera? Si ha fiducia nel fatto che possa traghettare in sicurezza la squadra alla prossima stagione?
Vecchi è un allenatore molto preparato e intelligente, nel Campionato Primavera è un lusso dal momento che si tratta di un tecnico con già alle spalle esperienze in prima squadra e per di più tra i professionisti. Paradossalmente, Vecchi finora è stato in “prestito” nell’Under 19 e non viceversa. L’Inter ha piena fiducia in lui soprattutto perché, a differenza del suo predecessore ad interim Stramaccioni, Vecchi sa benissimo che dopo queste tre partite la sua (prima…) esperienza da allenatore dell’Inter terminerà e andrà a continuare la gavetta in provincia, probabilmente in Serie B dove ha più di una richiesta. L’Inter a Vecchi chiede nove punti in tre partite per provare a rimettere dietro il Milan e riagguantare l’Europa: non sarà facile, ma Vecchi nello spogliatoio dell’Inter al momento ha più credibilità di Pioli, che è riuscito nell’impresa di mettersi contro titolari e riserve, big e gregari, giocatori esperti e giovani. La sostituzione di Icardi ne è la dimostrazione, Vecchi invece ripartirà dal 3-0 di Inter-Crotone (doppietta e assist per Icardi) e sicuramente in questo finale di stagione può fare meglio dell’ex tecnico della Lazio. Si spera…
Venendo alla gara di domenica, si parla di una contestazione della curva nord verso la Società nerazzurra. Le voci che sono filtrate sono da ritenersi attendibili?
La Curva Nord ha tutto il diritto di contestare la società per la fallimentare gestione di questa stagione, anche se bisogna fare le dovute considerazioni. Al Suning Group della famiglia Zhang si può dire ben poco: l’unica colpa della proprietà cinese è essersi fidata delle persone sbagliate a livello dirigenziale, semmai la contestazione andrebbe rivolta a chi sta portando avanti il progetto tecnico dell’Inter. In questa settimana ha pagato Pioli, che ha molte colpe, ma è stato allo stesso tempo colpevole e vittima di una dirigenza assente, confusionaria e incompetente per gestire una società come l’Inter sull’asse Cina-Italia. In conseguenza di ciò, i calciatori sono sicuramente da criticare, l’importante è limitarsi all’aspetto sportivo senza superare i limiti sul piano personale: niente insulti né tantomeno minacce. La contestazione dovrebbe avere luogo, mi auguro che sia civile e rivolta ai veri colpevoli. Dopo le prestazioni offerte e le dichiarazioni rilasciate, giocatori e dirigenti non possono aspettarsi il tappeto rosso a San Siro: la contestazione fa parte del gioco, i tifosi dell’Inter hanno una lunga serie di motivi per farsi sentire. Sperando che ciò porti a una reazione positiva in campo, Sassuolo permettendo…
Che formazione potrebbe essere schierata, considerando che l’Inter vorrà senza dubbio dare un segnale forte e raccogliere il risultato pieno, tanto più davanti al proprio pubblico?
Vecchi è un allenatore capace di trasformare continuamente le sue squadre in base a stato di forma, uomini a disposizione, avversari e obiettivo da raggiungere, quindi potrebbe stupire tutti dopo i quattro giorni di lavoro ad Appiano. Quest’anno ha iniziato proponendo la difesa a tre (3-5-2), poi è stato “costretto” a tornare a quattro (4-3-3) e, conoscendolo, nei momenti più delicati ricorre quasi sempre al modulo che gli dà più certezze: il 4-4-1-1. La partita contro il Sassuolo arriva proprio al culmine di un periodo negativo e, riprendendo l’Inter in queste condizioni per riportarla a vincere, non può che cercare compattezza in tutti i reparti. A livello di uomini cambia poco rispetto al 4-2-3-1 di Pioli: Candreva e Perisic avranno maggiori richieste tattiche perché dovranno garantire la fase difensiva a supporto di D’Ambrosio e del terzino sinistro (Ansaldi, Nagatomo e Santon partono alla pari, deciderà all’ultimo su chi puntare). Banega potrebbe tornare titolare alle spalle di Icardi, mentre in mediana – con Kondogbia squalificato – potrebbe vedersi la coppia Gagliardini-Joao Mario, con il jolly Brozovic da recuperare prima a livello psicologico. Problema in difesa a copertura di Handanovic: Medel è squalificato, Miranda quasi sicuramente non riesce a recuperare, pertanto si va verso il duo Murillo-Andreolli. Capitolo “Gabigol” Barbosa: la partita contro il Sassuolo è troppo importante per decidere di regalargli una maglia da titolare a San Siro, ma potrebbe trovare spazio nel finale. Credo poco alle sorprese…
Un giocatore che togliereste alla formazione di Di Francesco per indebolirla?
L’assenza degli infortunati Duncan, Pellegrini e credo Mazzitelli – in aggiunta a quella dello squalificato Ragusa – è una buona notizia per l’Inter, magari mancherà anche Aquilani, giocatore per cui straved(ev)o fin dai tempi della Roma Primavera e di classe superiore nonostante l’età ormai non più verde. Personalmente, ritenendo scontata la risposta Berardi (che sicuramente darà spettacolo nel testa a testa con il terzino mancino di Vecchi), il giocatore che toglierei a Di Francesco per il lunch match di San Siro è Defrel che, pur non essendo al meglio, con la sua qualità potrebbe dare molto fastidio alla difesa rimaneggiata dell’Inter sia partendo dall’inizio sia dalla panchina. Probabilmente il centravanti titolare sarà Matri, che contro l’Inter vive automaticamente un derby sentimentale e professionale, ma tra i due continuo a temere soprattutto Defrel, anche a mezzo servizio. Ah, farei a meno anche del numero 47 Consigli, che contro l’Inter si ricorda sempre di essere un grande numero 1…

Le voci di mercato su Berardi, tifoso della Beneamata, lo hanno portato ad essere spesso accostato ai nerazzurri. Sarebbe un profilo gradito, anche se al momento il suo ruolo apparirebbe chiuso da Candreva? E quali altri giocatori neroverdi sono ritenuti interessanti per l’Inter del futuro?
Il profilo di Berardi era, è e sarebbe sempre graditissimo! I tifosi dell’Inter hanno un debole per chi veste la maglia dell’Inter coronando un sogno da bambino-tifoso, e stavolta non è solo un caso “mediatico” in stile Ibrahimovic: che Berardi sia interista da sempre è risaputo, ci sono le prove e, se non bastasse, il classe ’94 calabrese non è il tipo da nascondersi dietro una maschera per far credere il contrario… Per quanto riguarda l’aspetto tecnico-tattico, la scorsa estate l’Inter ha acquistato Candreva per affidargli la fascia destra, facendo una valutazione che io ho sempre reputato errata: avendo Perisic a sinistra, l’ala destra ideale sarebbe dovuta essere un attaccante esterno capace di arrivare agilmente a segnare almeno 15 gol, bottino che Berardi ha dimostrato di poter raggiungere facendo la prima donna nel Sassuolo. Certo, l’Inter è un’altra cosa a livello di pressioni, ma il talento di Berardi non è in discussione. Quello che mi preoccupa maggiormente è l’aspetto psicologico, dato che Berardi si è sempre fatto “riconoscere” per atteggiamenti tipici della testa calda: croce e delizia come l’altro interista del Sud (Cassano), in casa Inter il terrore è che possa essere un altro fuoriclasse mancato e ingestibile come il suo ultimo predecessore (Balotelli). Come in passato lo stesso Berardi, molti neroverdi sono già sotto il “controllo” della Juventus… In attesa di vedere come evolverà tatticamente il classe ’98 Adjapong e con il brillante Pellegrini forse destinato a tornare alla Roma, non mi dispiacerebbe in futuro riportare a Milano Duncan, che all’Inter farebbe comodo anche per la questione liste in quanto prodotto del vivaio nerazzurro. E occhio a Zecca della Primavera…