La 4^ giornata di Serie A vede lo scontro tra Sassuolo e Torino, match in programma venerdì 17 settembre alle 20:45 presso il Mapei Stadium. Con 3 punti in 3 partite, frutto di due sconfitte e una vittoria, il Torino occupa l’undicesimo posto in classifica. Dopo un inizio zoppicante, i ragazzi di Juric hanno rivisto la luce grazie alla netta vittoria ottenuta contro la Salernitana. Ora, però, i granata vogliono dare continuità alla prestazione di domenica scorsa e trovare il prima possibile la propria identità.
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Ritrovare il gallo Belotti, ma non solo
Con 6 gol in 3 partite, il Torino è il settimo attacco del campionato. Nonostante sia solamente l’inizio della stagione, i granata hanno già dato dei segnali positivi sia a livello di atteggiamento, ma anche a livello offensivo. Con una squadra abituata a giocare con il 3-5-2 la scelta di Juric è più che logica. Il tecnico croato, infatti, è un grande amante della linea difensiva a tre e sta modellando sempre di più la squadra. I granata sono una squadra che crea tanto. Non a caso, il Torino è l’ottava squadra per tiri a partita (13,7) e la settima per tiri in porta a partita (5,3). La presenza di due centravanti dotati di gran fisico come Sanabria e Belotti permette ai ragazzi di Juric di esplorare molto le vie aeree. Non a caso, il Torino è la terza squadra per numero di cross a partita (18) e la seconda per passaggi lunghi a partita (66). In questo inizio di stagione, nonostante il gol all’esordio, è mancato moltissimo capitan Belotti. Il centravanti della Nazionale campione d’Europa è alle prese con il rinnovo di contratto e l’infortunio alla tibia lo terrà lontano dal campo fino alla fine del mese. Questa, però, potrebbe diventare la vera stagione della consacrazione. Infatti, alle squadre di Juric è sempre mancato un centravanti prolifico e l’identikit del gallo potrebbe sposarsi alla perfezione con le esigenze dell’allenatore serbo. Non a caso, nelle ultime sei stagioni Belotti è sempre andato in doppia cifra. Oltre al gallo, però, Juric avrà anche il compito di far rifiorire il talento cristallino di Marko Pjaca.

Ritrovare la solidità di un tempo
A livello difensivo il lavoro di Juric è uno solo: far ritrovare al Torino quella solidità difensiva che l’ha sempre caratterizzato. Nelle ultime stagioni, infatti, i granata hanno subito molti più gol rispetto a quanto erano abituati e questo ha sempre compromesso i risultati. Il compito di Juric, quindi, sarà quello di ridare solidità ed equilibrio alla squadra. Il tecnico croato, nonostante i quattro gol subiti sino ad ora, è ancora in cerca del miglior assetto difensivo. Al momento, le uniche certezze sono il portiere, Vanja Milinkovic-Savic, e due terzi di difesa, Bremer e Ricardo Rodriguez. Nel ruolo di terzo centrale di destra, invece, è ancora vacante e vede ben quattro concorrenti: Djidji, Zima, Izzo e Buongiorno. Nelle prime partite, però, il toro ha già fatto dei passi avanti. E’ la seconda miglior squadra per tiri subiti a partita (solo 8) e la prima, insieme al Genoa, per numero di passaggi intercettati a partita (13,3). Anche il numero di falli commessi, sintomo di grande aggressività, “premia” i granata: con 18,3 falli commessi a partita, i granata sono la prima squadra in Serie A. Il pressing alto voluto da Juric viene evidenziato da un dato: il Torino subisce 68 passaggi lunghi a partita. Ciò significa che la squadra di Juric aggredisce bene e costringe gli avversari a liberarsi del pallone il prima possibile.
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Vantaggio granata
Gli ultimi 6 incontri tra le due squadre non sorridono al Sassuolo: 1 vittoria neroverde, 2 pareggi e 3 vittorie granata. I neroverdi, infatti, hanno pareggiato 6 delle ultime 7 partite contro il Torino in tutte le competizioni e nelle ultime 5 partite contro i granata sono stati segnati più di 2,5 gol a partita. Il Torino, invece, non ha perso in 11 delle ultime 12 partite giocate in casa del Sassuolo e nelle ultime 3 partite di Serie A dei granata sono stati segnati più di 2,5 gol. Questi dati ci dicono una cosa: quella del Mapei Stadium sarà una partita divertente e piena di gol. I pretesti ci sono tutti.