Gianluca Scamacca è stato intervistato dal canale ufficiale della Lega Serie A. L’attaccante neroverde ha parlato sia di sé stesso che della sua avventura in neroverde riservando parole importanti per mister Alessio Dionisi. Ecco le sue parole.
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Il modo di calciare: “Penso arrivi da qualcuno che mi ha messo una mano in testa, non lo so. Sono sempre stato ossessionato dal tiro e l’unica cosa che facevo da piccolo era calciare in porta. Questa cosa mi ha aiutato a migliorare”.
Le richieste di mister Dionisi e il rapporto con lui: “Lontano dalla porta il mister richiede anche un lavoro sporco, ovvero di far girare la squadra, di venire incontro, andare sul lungo e svariare un po’. Avendo queste caratteristiche mi sto adattando al suo modo di gioco. E’ stato molto chiaro dall’inizio e penso di doverlo ringraziare perché mi ha aiutato tanto in questi mesi. Penso che mi aiuterà anche nei prossimi. Ha delle idee chiare e ben precise e mi sono messo subito a disposizione seguendolo passo passo. E’ stato il primo a credere tanto in me“.
Il carattere e la personalità per un calciatore: “Sono molto importanti per un giocatore che vuole ambire a traguardi importanti e fare la differenza. Quando entro in campo mi trasformo, sono diverso da quello che sono fuori: in campo non ci sono amici, parenti o fratelli“.
Il primo gol in Serie A: “Mi sono ritrovato titolare e avevo questo sogno del cassetto, quello di fare il primo gol in Serie A. E’ arrivato nella partita che a Genova è la più importante. E’ stato tanto bello”.
Il gol più bello siglato fino ad ora: “E’ stato quello a San Siro contro il Milan. Non me lo sarei mai sognato di fare un gol del genere in una gara così. Io volevo tirare così: o finiva in tribuna o finiva sotto l’incrocio. Il paragone con Ibrahimovic è un motivo d’orgoglio perché è un campione, un attaccante tra i più forti presenti tutt’ora. Aver vinto quella partita mi ha dato di più che aver battuto una singola persona, è stata la partita in sé e per sé che è stata perfetta”.
Il tridente neroverde: “Il mio rapporto con Jack e Bera è ottimo. Andiamo d’accordo, in campo ci capiamo e penso che quando dei giocatori di qualità li metti in campo insieme vanno da soli: c’è grande intesa”.