lunedì , 28 Aprile 2025
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foto: sassuolocalcio.it

Sassuolo, inizio campionato a rilento: alla squadra non mancano soltanto 48 gol

Sei punti in sei partite: la media vien da sé, ed è una media da salvezza scarsa. I gol segnati sono 4, un po’ pochini anche al netto delle partenze di Scamacca e Raspadori e agli infortuni di Berardi e Traorè (i famosi 48 gol che mancano all’appello di Dionisi): soltanto nel 2014/2015 e nel 2017/2018 – con la terrificante esperienza realizzativa sotto Bucchi – il Sassuolo ha fatto peggio nei primi 540 minuti di campionato. Lungi da noi sparare sentenze: abbiamo sempre detestato le opinioni urlate, preferendo una posizione più garantista. Ma, in quanto sito di approfondimento, è nostro compito anche analizzare le situazioni un minimo più spinose: e l’inizio di stagione del Sassuolo qualche spunto lo offre.

Il Sassuolo versione 2022/2023 ha un’impronta diversa da quella degli anni scorsi: lo si vede ad occhio nudo, anche solo guardando il dato dei clean sheets, tre, tanti quanti quelli dell’intera stagione 2021/2022. E badate bene: se pensate che il Sassuolo sia a posto soltanto perché ha riportato a casa Martin Erlic – che riteniamo tuttora l’innesto più importante dei neroverdi – allora siete fuori strada. Si difende non solo di reparto, ma anche di squadra, e il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 è un fattore che ha dato equilibrio.

Poi ci ha pensato anche Dionisi, meno sbarazzino e coraggioso nelle scelte – siamo cresciuti a pane e Di Francesco, ci perdoni il mister – e molto più attento a portare punti a casa. La meta finale è quella giusta, lo abbiamo ripetuto a più riprese, ma per arrivarci occorre modificare il DNA ad una squadra abituata a fare altro. Forse ancora acerba, e qui torniamo ai mancati innesti d’esperienza. Tra qualche settimana vedremo se il tecnico toscano avrà avuto ragione.

mercato sassuolo
foto: sassuolocalcio.it

Quella appena passata è stata la sessione di mercato in cui il Sassuolo ha speso di più da quando è in Serie A. L’asticella si è alzata non solo nei risultati ma anche a parole, con l’ad Carnevali che ha abbandonato ormai da tempo il refrain “prima la salvezza, poi ci divertiamo” per abbracciare un più ambizioso “vogliamo tornare in Europa”. E seppur la campagna acquisti sia rimasta zoppa – la difesa è rimasta pressoché invariata e mancano gli innesti di esperienza di cui sopra – il pubblico borbottone di Sassuolo sta iniziando a farsi sentire.

I tempi non sono maturi per i tumulti di piazza, ma non si può dire che il pubblico abbia torto, soprattutto se “la Serie A a Sassuolo è già un miracolo” è l’unica, seppur condivisibile, controindicazione che gli viene mossa. Non è ciò che avrebbe risposto il Dottor Giorgio Squinzi, sempre pronto ad alzare il mirino. Non ci piace parlare di crocevia né di spartiacque, soprattutto quando non ce n’è bisogno, ma la gara di domani contro il Torino è un bel banco di prova per i neroverdi, che proprio all’Olimpico l’anno scorso si resero protagonisti della sgraffignata più notevole del campionato dopo quella dell’Allianz ai danni della Juve. E di gare come quella ne vedremo ancora e di più, siamo sicuri.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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