Nicholas Pierini è stato l’ultimo acquisto del Calciomercato estivo del Sassuolo: l’attaccante classe 1998 è tornato a titolo definitivo dal Venezia dopo sei anni tra Serie B e Serie C ed ha già fatto il secondo esordio in maglia neroverde contro la Cremonese. Queste le parole di Pierini ai microfoni di SassuoloChannel:
Sul ritorno a Sassuolo: “Il mio secondo arrivo a Sassuolo è stato inaspettato perché ero in ritiro con il Venezia, avremmo dovuto giocare alle 18 contro il Torino e alle 16 mister Di Francesco ha ricevuto la notizia. Ho fatto una scelta di cuore: sono cresciuto qua e ho fatto tanti anni bellissimi, qua mi sento a casa. Sono tornato anche per il Direttore (Palmieri, ndr), con cui ho un occhio di riguardo: sono tornato molto volentieri e sono entusiasta per poter fare un gran campionato”.
Su Palmieri: “Con Francesco Palmieri ho sempre avuto un rapporto speciale: mi ha sempre portato con lui fin da quando arrivai al Parma dalla Spagna. Con il fallimento arrivai qui a Sassuolo: mi ha aiutato tanto nel mio percorso di crescita e gli sono riconoscente, è stato sicuramente uno dei fattori per i quali sono tornato a Sassuolo”.
Sull’esperienza in Spagna: “Ho giocato prima al Racing Santander e poi al Cordoba: anche se ero ragazzino, si vedeva che era un calcio diverso, ti facevano muovere la palla già a 9/10 anni con questo tiki-taka visto anche all’Europeo”.
Sul Sassuolo: “Il Sassuolo l’ho ritrovato come sempre: centro sportivo meraviglioso, da Serie A o forse anche da Champions League. E’ un aiuto fondamentale per noi giocatori per migliorarsi e avere costanza nel lavoro. Mi ricordo che gli anni in Primavera a Sassuolo sono stati anni fantastici, a livello individuale e di squadra: eravamo molto uniti e questo è stato il segreto di tutte le partite vinte. Molta gente veniva dal Parma, portata da Palmieri: ci conoscevamo tutti. Poi vivendo insieme in convitto si era creato questo fantastico gruppo. La prima vittoria del Viareggio è stata qualcosa di storico: c’erano squadre molto forti, giocatori che adesso sono in Serie A e B. Noi eravamo altrettanto forti e l’abbiamo dimostrato: è stato bellissimo. Il mio esordio in Serie A è stato bello ma anche amaro: era il Napoli di Sarri con Mertens, Insigne e quella gente lì. Io ero inesperto, avevo il cuore in gola e non respiravo. E’ stato bello, poi in uno stadio storico come il San Paolo, adesso Maradona”.
Sui prestiti: “Il periodo dei prestiti è stato di esperienza, di maturazione: allo stesso tempo, la società mi conosceva e avrei voluto più spazio. Non è stato così e a volte nel calcio succede. A Cesena ho ritrovato mister Viali che mi ha dato tanta fiducia: era quello di cui avevo bisogno, erano stati anni complicati per me. Avevo perso la fiducia in me stesso e avevo anche fatto un salto indietro di categoria. Delle volte è meglio fare due passi indietro per farne uno grosso in avanti. Per un giocatore è fondamentale avere la spensieratezza e poter esprimere le proprie qualità”.
Sul Venezia: “Venezia è stata un’esperienza fantastica: arrivavo dalla Serie C in una squadra appena scesa dalla Serie A, ero tornato in categoria e in una squadra importante. Il secondo anno al Venezia è stato il continuo: è rimasto il mister, siamo rimasti tutti e questo ci ha portato con costanza e sacrificio a fare qualcosa di importante”.
Pierini su se stesso: “Tra le mie caratteristiche dico la disponibilità per la squadra, fare la corsa in più: a livello tecnico ognuno ha le proprie qualità, di quello non parlo. Essere a disposizione e allenarsi sempre a mille. Rispetto a quando avevo 18/19 anni si cresce e si matura: con diversi allenatori e tipi di gioco sono maturato davvero tanto, come persona e come giocatore. Avendo vinto un campionato l’anno scorso so bene come funziona e sono qui per dare una mano alla squadra per mettere questa piccola esperienza a disposizione di squadra ed allenatore per fare un gran campionato. Per vincere un campionato di Serie B serve tanta compattezza ed un gruppo unito: queste due cose fanno la differenza in Serie B”.
Su Berardi: “E’ l’unico che è rimasto dal 2017, da quando ero io qua: con Dome ho sempre avuto un rapporto tranquillo, è un ragazzo solare e spettacolare. Mi è dispiaciuto per l’infortunio, tra l’altro stavo guardando la partita in diretta: spero che abbia ancora poco tempo per recuperare e che ci venga a dare una grossa mano perché è un giocatore fortissimo”.
Su Grosso: “Mi ha accolto a braccia aperte, al volo perché era il giorno della partita, dicendomi che se aveva bisogno mi avrebbe buttato dentro: così è stato e ho cercato di dare il massimo, venivo da un viaggio con trasloco dove ho dormito poco. Ero un po’ scombussolato ma sono entrato con voglia e determinazione”.
“L’obiettivo concreto è riportare il Sassuolo in A, altrimenti non sarei qua. Il mio sogno è giocare in Serie A ad alti livelli, o in altri campionati come la Spagna, e ovviamente giocare in Champions League“.