Marco Piccioni, ex difensore del Sassuolo e autore del gol che ha portato la squadra in serie B, è stato ospite ai microfoni di Sassuolo Channel in occasione della 34^ puntata di Nero&Verde. Queste le sue parole.
Sul gol della promozione – “Il tutto è partito dal calcio di punizione di Erpen. Prima della partita Fusani, il mister e io avevamo provato uno schema che volevamo mettere in campo ed è stato proprio grazie al blocco di Fusani che mi sono potuto smarcare e segnare il gol“.
Sulla ripartenza dopo la sconfitta contro il Monza: “Siamo ripartiti subito il giorno dopo. Infatti, abbiamo riunito il gruppo storico con i giocatori che da più tempo giocavano a Sassuolo e ci siamo detti che eravamo proprio una bella squadra. In quel momento ci prefissammo che l’anno dopo saremmo tornati per vincere. Era una cosa che dovevamo anche al Dottor Squinzi, che dopo due anni, si sa, era diventato impaziente“.
Su Allegri – “In principio mister Allegri non doveva venire da noi perché era stato destinato al Lecce. In seguito, un colpo di Bonato e Rossi aveva fatto sì che lui firmasse per noi. Durante il primo giorno di ritiro, dopo l’allenamento, mentre noi giocatori ci apprestavamo a tornare in albergo, Allegri era pronto per andare in piscina. Questa sua eccentricità ci ha trasmesso calma e serenità e ci ha permesso di vincere il campionato“.
Sulla squadra – “Quel gruppo, composto da giocatori, staff e allenatori, con il tempo era diventato come una famiglia. Anche perché tutti vivevamo qui a Sassuolo e ci confrontavamo con gli abitanti come delle persone normali. Allegri poi, proseguendo sul lavoro di Brucato e Remondina, ci ha donato quel qualcosa in più che faceva intuire che sarebbe diventato un grande allenatore“.
Sulla festa dopo la promozione – “Dopo aver raggiunto il traguardo della vittoria ci siamo potuti rilassare. Mancava ancora la partita contro il Novara, nella quale io non ho giocato, ma che so essere stata dura per quelli che l’hanno disputata. La sensazione più bella che porterò sempre con me è quella del giorno dopo la vittoria, quando sono andato al parco con la mia famiglia e ci siamo goduti la gioia di quei giorni“.
Sul momento più bello della sua carriera – “La promozione è stata sicuramente il momento più bello della mia carriera, ma anche uno dei momenti più importanti nella storia del Sassuolo. Abbiamo poi proseguito in serie B, dove io ho giocato per altri quattro anni. Dopodiché ho lasciato , con il Sassuolo che poi ha conquistato la Serie A“.
Sul rapporto con la squadra del Sassuolo – “Il Sassuolo mi è rimasto impresso sulla pelle. Ho ancora tantissimi amici in questa città che vedo quasi mensilmente. Credo sia l’unico posto in cui ho mantenuto dei legami così forti“.