Il calciatore del Sassuolo Pedro Obiang è stato intervistato dalla rivista edita in Guinea Equatoriale Impactus. Il centrocampista neroverde ha parlato molto di sé, dei suoi sogni e del suo futuro.
Pedro ha appena superato dei delicati problemi di salute: “Senza alcun dubbio, ad oggi, il mio infortunio più grave è stato la faccenda del cuore. Sui muscoli si può lavorare, mentre il cuore è più delicato. Sto imparando molto su me stesso. Sono stati momenti di dolore e allegria. Allegria perché ho potuto godermi il calcio come tifoso della Nazionale della Guinea Equatoriale. Inoltre ho potuto godermi gli amici. A livello personale, è stato difficile stare fuori dal campo, perché il campo è il luogo dove un calciatore si trova meglio”.
Il Sassuolo Calcio lo sta aiutando: “La mia vita nel calcio credo sia stata piuttosto semplice. Ho avuto una buona carriera e mi piacerebbe terminarla nel modo migliore. Voglio continuare a giocare e dimostrare che valgo per farlo. Al momento mi trovo molto bene nella mia squadra, che mi sta trattanto con i guanti bianchi. Stanno provando ad aiutarmi in tutti i modi possibili perché stia bene e credo che non sia una cosa da poco”.
Pedro Obiang: “Il Sassuolo sta provando ad aiutarmi in ogni modo possibile”
Poi parla di progetti: “Futuro? È molto difficile rispondere perché non avevo fatto i conti con questo lungo stop per motivi di salute, per il quale molte aspirazioni sono cambiate. Prima tutto era calcio e sempre più calcio ed ora sto cominciando a vedere la vita in maniera imprenditoriale e chissà se non mi lanci in qualche progetto sportivo vicino al mio paese. La mia maggiore delusione a livello sportivo (anche se non la considero tale) in questo momento è il fatto di non aver giocato in Coppa d’Africa e non poter dare continuità al progetto che abbiamo cominciato tempo fa”.
Poi Pedro ha parlato anche di sé: “Ho sempre voluto dedicarmi al calcio perché non c’è allegria o soddisfazione maggiore che lavorare a ciò che ti piace, che è il tuo hobby e la tua vita. Se non fossi stato un calciatore avrei fatto un’altra cosa, anche se non saprei dir cosa. Oltre al calcio gioco a tennis, basket (anche se è molto tempo che non lo faccio). Inoltre gioco un po’ a golf, anche se ora non faccio molto sport. Poi ho molte passioni oltre al calcio. La maggiore è essere padre e occuparmi a tempo pieno dei miei affari e progetti futuri. Sarebbe carino che i miei figli seguano i miei passi. Ciononostante, è molto meglio se ciascuno di loro seguisse il suo cammino senza seguire il mio. La cosa più importante è che siano felice in ciò che facciano, che se lo godano al massimo”.
Dopo il ritiro potrebbe rimanere nel calcio: “Sinceramente, quando smetterò, mi piacerebbe fare qualcosa per il mio paese, la Guinea Equatoriale. Poi se come allenatore della Nazionale, tanto meglio. Per la fine della carriera mi piacerebbe anche giocare un anno in Guinea Equatoriale, ma sarà difficile perché non c’è un campionato. Però in futuro mi piacerebbe giocare una stagione lì”.
E infine un sogno mai realizzato: “Mi sarebbe piaciuto giocare con Zidane, senza dubbi. Perché per me, a livello di calcio e fuori dal campo è stato un esempio da seguire, al di là dei suoi problemi di carattere”.