Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato neroverde Giovanni Carnevali ha fatto il punto della situazione dopo il buonissimo avvio in campionato, affrontando diverse tematiche. “Io mi concentro sul Sassuolo a 360°” spiega, e sulla classifica dice: “Grande soddisfazione, siamo sulla strada giusta. Andiamo allo Stadium per fare bella figura e provare a vincere. La nostra filosofia è una vittoria senza merito non è una vittoria. Sarebbe bello che fosse anche la cultura del calcio italiano”. Sulla Juventus: “Con la Juve abbiamo un buon rapporto, prendiamo esempio. Marotta lo conosco dal 1985, è un amico oltre che il mio maestro. Ci conoscemmo quando lui era al Monza e io alla Milanese Calcio una società dilettantistica, che aveva una squadra di giovanissimi fortissima. Gli suggerii un ragazzo, lui si fidò e allora gli regalai il cartellino. La nostra amicizia nacque così e ne vado orgoglioso, ma mi piacerebbe tantissimo fargli uno sgarro allo Stadium”.
“La Juve viaggia in un’altra dimensione, però un risultato positivo da parte nostra è possibile. E comunque vorrei tornare a casa con la consapevolezza di aver dimostrato di poter competere con un club così grande”. Su De Zerbi racconta: “Lo avevo cercato già un anno fa perché ha idee diverse, nuove e chiare. Ha la volontà di proporre il bel gioco. Farà una grande carriera”. Su Boateng, il colpo estivo del mercato: “Volevamo inserire un campione di livello internazionale perché le nostre ambizioni sono cresciute. Abbiamo fatto una cena a Milano, c’era anche il nostro ds Giovanni Rossi. Gli abbiamo spiegato il progetto Sassuolo. Boateng, che ha classe, serietà e umiltà, l’ha sposato con entusiasmo perché è convinto di poter contribuire alla nostra crescita”. Su Bourabia: “L’abbiamo scoperto con un attento lavoro di scouting. Le ricerche sono mirate: cerchiamo giocatori non solo bravi, ma soprattutto adatti al gioco che vuol fare l’allenatore. De Zerbi voleva vendere Magnanelli e Duncan, gli abbiamo detto di provarli e ha cambiato idea”. Su Berardi: “Il mio desiderio è che lui diventi la bandiera del Sassuolo. E’ un ragazzo straordinario, semplice. In campo a volte trascende solo perché ha un’enorme voglia di vincere”.
LEGGI ANCHE > DUNCAN: “JUVE FORTISSIMA ANCHE SENZA RONALDO”
Sul Mapei Stadium: “Grazie al marketing, agli sky box e alle sponsorizzazioni il nostro fatturato da stadio è doppio rispetto a quelli di club storici della A. Al Mapei ci sentiamo a casa e quindi cerchiamo di renderlo molto accogliente. Inoltre a Febbraio sarà pronto il nuovo centro sportivo, ci saranno quattro campi, palestre, piscine e uffici”. Sugli obiettivi afferma: “L’Europa League. La campagna acquisti dimostra la volontà di alzare l’asticella. Il Sassuolo somiglia al Villarreal. Città piccolina, pochi tifosi, leader nella ceramica. Un club molto ambizioso che ha saputo imporsi anche in Europa, come vorremmo fare noi”. Sul suo futuro: “Fa piacere che il mio nome venga accostato a grandi club, l’ambizione non manca. Ho però un legame fortissimo con la famiglia Squinzi e dobbiamo ancora toglierci grandi soddisfazioni. Prima di andare via da qui dovrei pensarci molto bene”.