Articolo di Giovanni Pio Marenna
E’ un’altalena, dove tutto può succedere, dicevamo. Un’altalena di emozioni, di fatiche, di gioie, ma anche di lacrime e sangue, di sacrifici, di sorprese, di punti presi e persi. La lotta scudetto è più aperta che mai. Così come quella all’Europa League, che vede 8 squadre in 7 punti. Come quella polvere che si alza, da lontano, generata da tanti cavalli che corrono. Difficile capire chi la spunterà quando quell’enorme nebbia si dilaterà. Un po’ più definite, per il momento, quelle ai posti Champions (con i 4 moschettieri che sembrano saldi nelle loro prime 4 posizioni) e quelle per la permanenza nella massima serie (su tutte, Salernitana e Cagliari sembrano decisamente avere una marcia in meno, anzi una retromarcia decisa e diretta verso la Serie B).
Leggi anche > ITALIANI IN SERIE A: RASPADORI E’ IL MIGLIORE DELLA 16^ GIORNATA
L’Atalanta ha avuto ragione, al Maradona, di un Napoli assolutamente straordinario che, decimato dalle assenze, non solo le ha tenuto testa, ma era addirittura passato anche in vantaggio per 2-1, dopo lo svantaggio iniziale. Se Petagna avesse indovinato il tap-in del pareggio al 92’, nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Due squadre che hanno dato spettacolo, fronteggiandosi a viso aperto. Il Napoli di più non poteva fare. L’Atalanta invece adesso inizia a crederci un po’ di più che è seriamente candidata allo scudetto. Sette vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nelle ultime nove giornate: se non è uno score da volata questo. Il Milan, archiviando la pratica Salernitana dopo i primi cinque minuti, può gestire la testa della classifica, con tre brutti clienti a chiudere il 2021 come, nell’ordine, l’Udinese, il Napoli (ne vedremo delle belle) e il sorprendente Empoli, che è a pari punti con un sempre più straripante Verona.

Forse una svolta vera e propria, soprattutto in continuità, la sta dando l’Inter, in questo finale di stagione (invernale): quattro le vittorie consecutive e superato di un punto il Napoli. E con un calendario decisamente alla portata per allungare il passo. Cagliari e Salernitana non sono scogli insuperabili, salvo sorprese. Mentre contro il Torino l’Inter lanciatissima di Inzaghi dovrà fare molta attenzione. L’obiettivo dichiarato di Juric, infatti, non è solo la salvezza in sé, ma ridare un equilibrio ad una squadra che, negli ultimi due anni, ha preso quasi 150 gol. E l’equilibrio, con il suo gioco, si costruisce con una stabilità nell’intensità degli inserimenti da dare alle gare, alzando ogni volta il livello. Ha ancora da lavorare molto il tecnico croato, ma lo spirito di generosità, velocità e cattiveria agonistica è lo stesso identico a quello del suo connazionale Tudor sulla panchina del Verona: mine vaganti.
Unisciti al canale Telegram di CS!