Mattia Viti è uno dei volti nuovi del Sassuolo targato 2023/2024: il difensore centrale nativo di Borgo San Lorenzo è arrivato dal Nizza in prestito con diritto di riscatto. Viti ha rilasciato le prime parole ufficiali in neroverde ai microfoni di SassuoloChannel:
“Che giocatore sono? Definirsi è una cosa abbastanza complicata perché bisogna essere bravi nel riconoscersi e so per certo che devo ancora migliorare. Sono in un ambiente come Sassuolo, conoscevo già lo staff e conosco anche i ragazzi che, fin dai primi giorni, mi hanno fatto trovare bene. C’è modo di migliorare sotto tutti i punti di vista”.
Sulle origini: “Ho iniziato a tre anni e mezzo in una squadra vicino casa mia. Eravamo talmente piccoli che l’annata dei 2002 ancora non esisteva, eravamo aggregati con i 2001. La passione c’è sempre stata ma il voler giocare no. Mi ricordo che andavo a vedere mio fratello grande giocare e sia io che il fratello più piccolo siamo praticamente nati in uno spogliatoio. I genitori erano inizialmente contrari ma non potevano fermarmi: sulla famiglia puoi sempre contare per qualsiasi problema e dubbio. Ormai sono lontano da due anni ma tra parenti ci siamo rafforzati: ora più che mai la famiglia è importante. Quando arrivi a 7/8 anni, un bambino non pensa all’esordio in prima squadra, almeno nel mio caso: pensa a divertirsi, com’è giusto che sia. Per me la cosa è cresciuta piano piano: all’Empoli mi sono sempre trovato bene e andando avanti negli anni il desiderio di esordire con quella maglia era al primo posto. Il mio primo anno non è andato affatto male, con subito un campionato vinto”.
Su Dionisi: “Sapere di ritrovare il mister qui è stato un fattore determinante, non posso nasconderlo. Non ho passato un anno facile e avevo bisogno di ripartire in un ambiente che in un certo senso potevo conoscere. Con il mister e con lo staff mi sono trovato bene già tre anni fa”.
Sull’Empoli: “Con gli azzurri ho chiuso con una salvezza, un’annata spettacolare: non potevo chiudere meglio, anche se ad Empoli ho solo ricordi positivi. Chiaramente ci sono stati anche infortuni e delusioni, ma Empoli rimarrà sempre nel cuore”.

Sulla Nazionale: “E’ il sogno di ogni bambino, è inutile stare a girarci intorno: ogni ragazzo che inizia a giocare a calcio sogna di indossare quella maglia e di vincere qualcosa per il proprio paese. Ho avuto la fortuna di partecipare ad uno stage: lì capisci cosa serve per stare, devi essere pronto di testa e non solo fisicamente. La scelta di tornare in Italia non era legata alla Nazionale ma a motivi personali: sicuramente però non vedo l’ora di far bene a livello individuale e di squadra e poi proveremo a riprenderci la maglia azzurra”.
Sul Nizza: “L’annata in Francia non è stata facile ma mi ha fatto crescere tanto come uomo e come ragazzo: non ho avuto tanto spazio ed era la prima vera avventura fuori da casa, dove non ho avuto magari il supporto di amici e famiglia. Sono arrivato a Nizza in punta di piedi perché sapevo di giocarmi il posto con un giocatore come Dante, la cui carriera parla per lui: fin dal primo giorno mi ha preso sotto la sua ala, dandomi consigli. Si è creato anche un bel rapporto, siamo diventati amici: a Nizza ho trovato il mio primo gol di sempre. Ho avuto la fortuna di giocare contro il Paris Saint-Germain al Parco dei Principi, contro Messi: durante la partita gli ho chiesto la maglia e lui, da grande campione, me l’ha anche data”.
Leggi anche > LA SCHEDA DI MATTIA VITI
Sul Sassuolo: “Inizialmente non gli ho dato peso perché si parla tanto di voci, ma sono uno che non crede finché non vede. Appena ho saputo che era una situazione concreta, ho fatto il possibile per poter venire: qui posso trovare l’ambiente dove un giovane può crescere e dimostrare. Conoscendo lo staff e il mister, non vedevo l’ora di tornare a giocare, soprattutto dopo l’anno avuto. Sarà un anno importante per me come per tutti, mi ricollego ad un gruppo in cui ho visto voglia di crescere. Pecchiamo in determinate cose ma siamo qui apposta per lavorare giorno dopo giorno. L’obiettivo è puntare più in alto possibile: per ora non diciamo altro. Vipiteno? Mi sto trovando bene, sono un ragazzo timido ma ho avuto modo di scherzare fin da subito con i ragazzi, si sta instaurando subito un bel rapporto”.
Mattia Viti su se stesso: “Fuori dal campo, Mattia è un ragazzo tranquillo: la cosa che mi piace di più è uscire con gli amici, una cena o una passeggiata. Come ho sempre detto, per un pranzo o una cena in famiglia ci sarò sempre. Un’altra passione è il cibo: mi piace tanto mangiare, magari con un bicchiere di rosso. Se poi è cucinato da mia nonna preferisco”.