Al termine del pirotecnico successo per 5-3 contro il Sassuolo, il tecnico del Palermo Alessio Dionisi ha commentato la prestazione dei suoi ragazzi in conferenza stampa.
Sulla gara: “Questa vittoria è il frutto del percorso che stiamo facendo da tempo. La squadra ha sempre lavorato con coerenza e convinzione, rimanendo compatta anche quando intorno c’era confusione. Dedichiamo il successo alla famiglia di Sara Campanella. Oggi possiamo solo parlare in positivo: è vero, in certi momenti abbiamo sofferto, ma era inevitabile contro una squadra che in Serie B ha fatto tanti punti come il Sassuolo. Quello che si è visto oggi in campo è il risultato di ciò che costruiamo quotidianamente in allenamento”.
Sulla squadra: “Questa vittoria può rappresentare una svolta, ma solo se riusciremo a dare continuità, rimanendo equilibrati. Dobbiamo evitare gli alti e bassi emotivi: il margine per crescere c’è e dobbiamo sfruttarlo. Mi aspettavo una prestazione di livello, magari non con così tanti gol, ma i ragazzi stanno acquisendo sempre più fiducia. La voglia che mettono in campo è evidente, così come la loro capacità di isolarsi da ciò che può distrarli. In partite così, ogni giocatore che entra deve essere sostenuto da chi è già sul terreno di gioco. Chi subentra può dare un contributo decisivo e questo mi rende difficile scegliere l’undici iniziale. A un certo punto abbiamo rallentato e il Sassuolo, con la qualità che ha, è rientrato in gara. Serve equilibrio: come dopo la buona prova con la Cremonese, anche oggi dobbiamo guardare al complesso, non solo agli ultimi minuti.”
Sui tifosi presenti al Barbera: “È stato emozionante. Il pubblico si aspettava molto, giustamente, e ci ha spinto per tutta la partita. In casa, con questo tipo di sostegno, sembra quasi di giocare in superiorità numerica. La chiave è riuscire a trasformare questa carica in energia positiva, senza perdere lucidità. Non tutti gestiscono allo stesso modo il calore dello stadio, ma i nostri ragazzi devono imparare a trarne forza e usarla per ottenere risultati. Alla fine, è questo che ci dà soddisfazione.”