Sin dalla sua fondazione Canale Sassuolo è il sito che dà voce e spazio ai tifosi. Pochi giorni fa abbiamo festeggiato l’undicesimo compleanno della nostra storia a tinte neroverdi. Da undici anni a questa parte subito dopo il fischio finale di ogni partita, magari all’uscita dallo stadio mentre ci si dirige verso la macchina per prendere la via di casa, molti lettori aspettano con trepidazione la pubblicazione delle stories per votare il migliore della gara appena conclusa sui canali Instagram e Facebook del nostro portale.
Il sondaggio sulla top 11 stagionale: un appuntamento fisso per i lettori
Un appuntamento fisso ormai come quello del sondaggio della top 11 stagionale, decretata sempre dai tifosi, unici giudici dentro e fuori dal campo. In tanti sono stati a votare e non era facile scegliere la formazione migliore in un’annata in cui tutti i componenti della rosa hanno messo il proprio mattoncino di Serie A, facendo tornare il Sassuolo nell’olimpo del calcio dopo un solo anno di purgatorio in B.
Leggi anche > IL PAGELLONE DELLA STAGIONE
Moldovan chiude la porta ma è già ai saluti…
In porta non poteva mancare Horatiu Moldovan, arrivato verso la fine del mercato estivo per riempire la casella dell’estremo difensore titolare. Dopo alcuni giorni di ambientamento, il rumeno è stato schierato stabilmente tra i pali al posto di Satalino a partire dalla quinta giornata, la prima dopo la sosta preceduta dalla debacle con la Cremonese.
Da qui è cominciata la serie di quattordici risultati utili: se il Sassuolo è diventata mano a mano la squadra schiacciasassi una fetta del merito va all’ex Atletico Madrid, capace di tenere in piedi i suoi, con interventi decisivi, nei momenti in cui l’inerzia di alcune gare girava a favore degli avversari.
Nonostante la dimostrazione di affidabilità, stando a quanto riferito dal suo procuratore Balmos, il nazionale rumeno non dovrebbe essere riscattato dal club del distretto ceramico, deciso a puntare su Turati, rientrante dal prestito dal Monza, in cui ha preferito andare in estate, al contrario di Consigli, di fatto rimasto in Emilia da separato in casa.
In difesa pochi dubbi sui terzini e sulla coppia centrale
Non era facile per il portiere prendersi la copertina specie se davanti a sé c’erano due terzini fuori categoria del calibro di Doig e Toljan, anch’essi promossi a pieni voti dai lettori per via delle loro dirompenti sgroppate sulla fascia di competenza, lasciando le briciole alle riserve Pieragnolo, capace di sfruttare le occasioni a lui concesse da Grosso a seguito dell’infortunio dello scozzese, e Paz, che, a parte una manciata di presenze ad inizio anno, non ha mai trovato continuità, venendo chiuso dal tedesco che rientra tra quei giocatori in scadenza di contratto e la cui permanenza è in forte dubbio. Fino alla festa promozione e alla successiva immediata partenza per le vacanze la società neroverde non aveva ancora formalizzato un’offerta di eventuale rinnovo ed è probabile che, smaltiti i festeggiamenti, le parti si siano sentite per capire il da farsi. L’impressione è che il ciclo di Toljan a Sassuolo, il giocatore in rosa da più annate consecutive in Emilia insieme ad Obiang, tolto Berardi, potrebbe anche essere concluso, ma l’ago della bilancia che indurrebbe le parti a trovare un accordo potrebbe essere proprio l’intesa tra il terzino e il numero 10 con cui si trova a memoria.
Chi è più certo di rimanere, anche lui al momento sotto contratto fino al 30 giugno, è quel Romagna che non poteva non rientrare nei migliori undici di quest’anno. Il suo completo recupero è coinciso con la rinascita e il ritorno in A del Sassuolo, a cui l’ex difensore del Cagliari ha dichiarato di essere riconoscente per averlo aspettato dal lungo infortunio. Una fiducia ripagata appieno dal capitano della Primavera della Juventus con Grosso allenatore. Non a caso, sono ben 12 le gare con lui in campo concluse con un “clean sheet” che certificano l’autorevolezza e l’esperienza di un leader carismatico alla guida della difesa.
Muharemovic l’idolo dei tifosi
Al suo fianco, neanche a dirlo, l’idolo dei tifosi Tarik Muharemovic. Dato ai nastri di partenza come quarta scelta al centro della retroguardia, il bosniaco è stato capace di guadagnarsi la maglia da titolare a suon di prestazioni e chiusure seguite da esultanze e “ruggiti” a far scaldare la curva di cui è il beniamino indiscusso. Con la promozione, è scattata la sua conferma automatica, con tanta voglia di continuare insieme e misurarsi con il palcoscenico della massima competizione nazionale.
Sorpresa Obiang che la spunta su…
In mezzo al campo, nel classico 4-3-3, nel ruolo di play, forse un po’ a sorpresa il mastino Pedro Obiang, altro giocatore in scadenza, ha avuto per un soffio la meglio sul prodotto del settore giovanile Andrea Ghion. Storie diverse quelle dei due centrocampisti ma accomunate dalla stessa passione per i colori neroverdi. A certificarlo l’innumerevole quantità di palloni smistata dai due metronomi in stagione, senza rinunciare a fare da schermo davanti alla difesa nel momento del bisogno.
Thorstvedt e Boloca due certezze
Gli interni non potevano che essere i due centrocampisti probabilmente più completi della Serie B, ovvero Thorstvedt e Boloca, che in modi e momenti diversi hanno “tirato la carretta” con gol e giocate illuminanti per i compagni.
Da trequartista moderno, con un’innata capacità di legare il gioco tra fase di costruzione e di finalizzazione, il norvegese, prima di alzare bandiera bianca per l’infortunio subito nella gara di La Spezia che lo ha costretto ad operarsi a febbraio e a finire anzitempo la sua annata, fin lì costellata da sette reti e quattro assist.
Sempre quattro sono le marcature realizzate da quel Boloca diventato capopopolo non solo sul terreno di gioco, per la propria ormai inconfondibile capacità di sacrificarsi per i compagni ed essere uomo a tutto campo, ma anche fuori: alla festa promozione ha preso in mano il microfono intonando cori seguiti dai tifosi, dichiarando amore per la maglia in controtendenza rispetto a chi vede Sassuolo come trampolino di lancio invece che punto di arrivo per costruire qualcosa di importante.
Ne siamo certi, l’ex Frosinone sarà uno dei maggiori protagonisti della prossima stagione per la voglia di riscatto, fame personale e attaccamento alla causa, a ripagare la fiducia della società dopo la retrocessione dello scorso anno.
In mezzo ai due tenori un testa a testa fino all’ultimo come in campo…
Ai lati del tridente offensivo, ça va sans dire, i due tenori Domenico Berardi e Armand Laurienté che non hanno bisogno di prestazioni e che avrebbero potuto giocarsi le proprie carte nei top club di Serie A.
Invece, convinti da Grosso e dal progetto, hanno deciso di rimanere nella categoria inferiore per riportare la compagine che li ha lanciati dove merita, calandosi appieno nella nuova realtà. La loro ascesa in termini di prestazioni, gol e assist (24 + 18 in due) è coincisa con quella del Sassuolo, la cui seconda promozione nella propria storia nell’olimpo del calcio non poteva che passare dai piedi dei due giocatori dal maggior tasso tecnico, capaci di unire ad esso anche l’atteggiamento di servizio ai compagni anteposto alla gloria personale.
Dalle loro giocate sono nati molte reti del duo Mulattieri-Moro, protagonisti di un testa a testa fino alla fine anche nel nostro sondaggio della miglior punta centrale stagionale. Lo stesso ballottaggio che ha visto i due attaccanti più volte in lotta per una maglia dal 1’ alla vigilia di diverse sfide. A spuntarla per una manciata di voti il Mula, partito come titolare, capace di sbloccare per primo la casella zero nei gol fatti in campionato e in Coppa, incalzato sempre di più con il passare delle partite dal compagno anche ai tempi del Frosinone sempre guidato da Grosso.
Segno di come questa sia più che mai la promozione del gruppo e non dei singoli e che, se si rema tutti dalla stessa parte, si possono ottenere grandi risultati, al contrario di quanto accaduto un anno fa.
A remare con voi e con la squadra nelle torbide acque della Serie A ci saremo anche noi, con l’entusiasmo e la passione della prima volta, sperando di poter raccontare nuove imprese a tinte neroverdi e di veder condotta nuovamente in porto la nave Sassuolo.