sabato , 23 Settembre 2023
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Il pagellone del Sassuolo per la stagione 2022/2023

Puntuale come ogni fine stagione, la redazione di Canale Sassuolo ha stilato il proprio pagellone del campionato appena concluso. Il nostro MVP stagionale è sicuramente Domenico Berardi, senza ombra di dubbio l’uomo migliore di un campionato non particolarmente esaltante ma che è riuscito a regalare qualche sorriso ai tifosi neroverdi, oltre alla permanenza in Serie A per un undicesimo campionato. Abbiamo premiato Mimmo con uno strameritato 8.5. A ruota troviamo la sorpresa Armand Laurienté e il gioiellino di mercato Davide Frattesi, rispettivamente a quota 8- e 7.5. E per tutti gli altri? Leggi il pagellone qui sotto.

Pagellone Portieri Sassuolo

Gianluca PEGOLO 6: due presenze in campionato nel momento più complicato della stagione. Come al solito, ricopre alla grande il ruolo di secondo portiere creando un’ottima sinergia con Consigli e Russo. Al di là dell’aspetto tecnico, è un leader dello spogliatoio e la sua presenza è fondamentale: ora bisognerà capire quale sarà il suo futuro.

Andrea CONSIGLI 6+: La sua porta non ha mai tremato così tanto, in una stagione in cui ha indossato molto spesso la fascia di capitano. L’erroraccio che è costato il KO al Bentegodi è emblematico. Non sono mancate parate decisive e momenti che lo hanno visto mettere una pezza alle sviste della difesa. Il posto da titolare non è mai stato in discussione, nonostante senta da lontano qualcuno che sussurra il nome di Turati…

Alessandro RUSSO sv: dopo anni di prestito, si toglie lo sfizio di esordire in Serie A e lo fa anche dal primo minuto. Gli si può dare una leggera colpa per il primo gol subito con la Fiorentina, ma se lo inseriamo nel contesto è un errore che non cambia la stagione neroverde.

Andrea Consigli
Credits: sassuolocalcio.it

Pagellone Difensori Sassuolo

Riccardo MARCHIZZA 6: Un pugno di presenze per il terzino neroverde, che dopo l’addio di Kyriakopoulos è stato promosso a vice-Rogerio. Le sue prestazioni non hanno convinto del tutto Dionisi ma possiamo affermare che non ha mai sfigurato. Prezioso l’assist per Laurienté che ha regalato al Sassuolo una vittoria di misura sull’Atalanta. Non sappiamo se sarà riconfermato, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente.

ROGERIO 6.5: luci ed ombre nella stagione. Ormai è uno dei leader di questa squadra e Dionisi non rinuncia mai a lui, tanto che nel mercato di gennaio il Sassuolo decide di cedere il suo concorrente principale, Kyriakopoulos, senza tornare sul mercato. Gioca praticamente tutte le partite e qualche volta commette degli errori di troppo, ma alla fine il suo lo fa. Chiude la stagione con 3 assist all’attivo.

Gian Marco FERRARI 5.5: uno dei volti infelici del Sassuolo versione 22/23. Da essere il giocatore di movimento con più minutaggio, il capitano è lentamente scivolato in panchina, chiuso nelle rotazioni dall’insospettabile Tressoldi. Un avvicendamento, e lo diciamo con il senno del poi, che ha un suo perché: Ferro non è stato impeccabile in difesa (vedere alla voce Sampdoria-Sassuolo 2-2) e anche in impostazione ha ricoperto un ruolo meno nevralgico.

Mert MULDUR SV: stagione sfortunata la sua. Si frattura il malleolo dopo sette minuti dall’inizio del campionato e solo da maggio riesce a tornare tra i convocati, dopo due sporadiche chiamate in inverno. Dionisi gli concede qualche minuto nell’ultima di campionato. Con l’arrivo di Zortea, il cui riscatto è comunque tutto da valutare, non è da escludere che la sua avventura al Sassuolo possa essere conclusa qui: in Turchia il suo nome è sempre ricercato.

Filippo ROMAGNA 6: una sufficienza che sa di premio per quanto fatto durante la stagione. E’ stato molto sfortunato negli ultimi anni, ma con il duro lavoro è riuscito a tornare in campo e l’ha fatto discretamente bene. Nella prossima stagione potrà essere una pedina importante per far rifiatare i titolari. Ma nel frattempo, bentornato Filippo!

Nadir ZORTEA 6+: l’infortunio di Toljan e la lunga degenza di Muldur l’hanno visto arrivare nel mercato di riparazione per supplire alle assenze sulla fascia. Esordisce col botto nella vittoria di Bergamo contro la sua ex squadra: c’è qualcuno che inneggia già al nuovo Vrsaljko, con immotivata fretta. Gioca da titolare tutte le successive, sebbene in lieve calo. Il ritorno del tedesco lo costringe a sedersi in panchina, ma le sue ultime presenze sono sembrate incoraggianti: di sicuro serviva un po’ di aria fresca in quel ruolo. Il riscatto, però, resta in dubbio.

Jeremy TOLJAN 6.5: l’infortunio di Muldur alla prima gli carica addosso tutto il peso della fascia destra. È sensibilmente migliorato in fase difensiva, fatica un po’ in più a proporsi in attacco, dove le sue prestazioni dipendono in maniera lineare dalla presenza di Berardi ad imbeccarlo. Al ritorno dalla sosta si infortuna anche lui ma, appena rientra, si riprende il posto da titolare. Forse ha giocato il suo miglior campionato da quando è a Sassuolo. Sarà anche che gli altri hanno brillato poco.

Martin ERLIC 7: era il difensore che aspettavamo da tempo e che ha ridato ad un reparto delle sicurezze che mancavano probabilmente dalla coppia Cannavaro-Acerbi. Il finale di stagione è stato traballante, con qualche leggerezza di troppo, ma nel complesso si è destreggiato bene. La difesa neroverde ripartirà da lui.

Ruan TRESSOLDI 6.5: ne ha giocate tante, da febbraio in poi quasi tutte. Seppur non possa essere annoverato tra i difensori invalicabili, ha alzato progressivamente il tono delle prestazioni. Dionisi lo ha definito un giocatore che compie alcune ingenuità all’interno di una prestazione complessivamente ben fatta: non sapremmo riassumerlo meglio. Adesso dovrà confermarsi anche nella prossima stagione.

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Sampdoria, Rogerio, Ferrari Gian Marco, Sassuolo
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Pagellone Centrocampisti Sassuolo

Matheus HENRIQUE 7+: l’erroraccio con l’Udinese lo ha relegato per diverse settimane in panchina a beneficio di Thorstvedt. Una panchina quanto mai utile, perché il brasiliano è tornato con una qualità che ha sorpreso in molti: quattro gol e un’importanza sempre più nevralgica in mezzo al campo. A gennaio si era parlato di un interesse del Palmeiras, adesso di un sondaggio della Salernitana: ma il Sassuolo, dopo questo girone di ritorno, farebbe bene a tenerselo stretto.

Abdou HARROUI 6: La sua seconda stagione in neroverde è sulla falsariga della prima. Dionisi gli regala spezzoni di partite e un pugno di partenze dal primo minuto. Lui non fa rumore e si fa portatore di un dinamismo un po’ timido in fase di palleggio, un po’ più propositivo in fase conclusiva.

Pedro OBIANG 6.5: Il ritorno in campo di Pedro Obiang è stato tra i momenti più belli di questo campionato. Entrato negli ultimi dieci minuti del 5-0 rifilato alla Salernitana, il centrocampista equatoguineano è entrato con decisione negli schemi dionisiani, facendosi spesso preferire anche ad un inamovibile come Maxime Lopez. Concreto e pulito, il rinnovo fino al 2025 corona la stagione della sua rinascita.

Davide FRATTESI 7.5: solito inizio di stagione a razzo in cui ha sopperito, a livello di numeri, all’assenza di Berardi. Rispetto alla scorsa stagione gioca con più testa, conscio del fatto che non è solo un giovane che deve mettersi in mostra quanto uno che deve consolidarsi nel panorama della Serie A. Ha aggiunto al suo bagaglio un aiuto difensivo ancor più significativo, senza penalizzare i soliti inserimenti fulminanti.

Kristian THORSTVEDT 6+: arrivato in sordina nel mercato estivo, inizia la stagione mettendo insieme una serie di prestazioni che gli valgono la maglia da titolare. Poi però il rendimento cala e cede il passo a Matheus Henrique. Alla sua prima stagione in Italia mette a segno due gol (decisivo quello contro il Lecce) e un assist, un buon bottino. Sufficienza risicata, ci aspettavamo di più da lui e sappiamo che è in grado di metterlo sul campo.

Maxime LOPEZ 7: un piccolo passo indietro rispetto alle scorse stagioni, dove lo abbiamo definito (e non torniamo sui nostri passi) l’unico insostituibile oltre a Berardi. Il francese è un giocatore insofferente alle panchine e Dionisi quest’anno gliele ha fatte assaggiare diverse: non sorprende che qualche voce di mercato sia serpeggiata anche sul suo conto. Ciononostante, un giocatore con il suo tasso tecnico difficilmente lo vedremo passare di nuovo da Sassuolo: ci ha abituati a standard altissimi e stiamo dando per scontate – erroneamente – molte delle sue peculiarità.

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Credits: sassuolocalcio.it

Pagellone Attaccanti Sassuolo

Nedim BAJRAMI 6+: arrivato a gennaio dopo un lungo corteggiamento, doveva essere l’arma in più nella seconda parte di stagione, ma non lo è stato del tutto. C’è anche da dire che si è trovato a giocare in un ruolo diverso dal quale era abituato, perciò è comprensibile l’alternarsi di prestazioni. La prossima stagione ci si aspetta il salto di qualità.

Andrea PINAMONTI 5.5: arrivato per sostituire Scamacca, gli si recriminano i gol non segnati più che i pochi fatti. A dirla tutta, l’impegno non è mai mancato, relegato spesso a metri e metri dalla porta avversaria a ripulire palloni sporchi. La costanza, invece, quella sì. Ed è questo che paga. I suoi gol, quando sono arrivati, sono stati però spesso decisivi per il risultato finale. Deve ancora dimostrare di valere il suo record di calciatore più pagato della storia del Sassuolo.

Domenico BERARDI 8.5: gli aggettivi per lui sono finiti. Esiste un Sassuolo con e uno senza Berardi. E’ il leader tecnico della squadra, l’uomo che può decidere la partita da un momento all’altro. Quest’anno è stato un po’ più discontinuo, complici gli infortuni muscolari che spesso l’hanno tenuto ai box impedendogli di essere sempre al 100%. In estate non mancheranno le offerte, ma la speranza è che a settembre la 10 neroverde abbia ancora un proprietario.

Agustin ALVAREZ 6+: per una buona metà di stagione ci siamo chiesti il perché non venisse mai schierato titolare. Non soltanto per le difficoltà di Pinamonti ad incidere, ma anche perché in quegli spezzoni concessigli da Dionisi faceva intravedere belle cose. A conti fatti però resta l’impressione che potesse fare di più. La rottura del crociato di pochi giorni fa gli impedirà di avere mercato e lo tratterrà a Sassuolo anche nella prossima stagione.

Emil CEIDE 6: in molti pensavano, noi in primis, che questa sarebbe stata la stagione di Ceide. Così non è stato: relegato da un Laurienté a tratti insostituibile, il norvegese ha dimostrato di non essersi ambientato in primis con la Serie A, e forse anche con i compagni. Lecito aspettarsi di più da un giocatore, e questo lo diciamo con il cuore in mano, che ha le carte in regola per trovare fortune altrove.

Luca D’ANDREA 6.5: Dionisi ha il coraggio di lanciarlo dal primo minuto nella gara con il Torino e nei primi mesi della stagione trova minuti importanti (complice anche l’infortunio di Berardi). Conclude la stagione con 5 presenze e un assist all’attivo, bottino niente male. Nel finale di stagione torna in Primavera per guidare i propri compagni al sogno scudetto.

Armand LAURIENTÉ 8-: chi l’avrebbe mai detto? Arrivato anche lui in sordina, si è preso la titolarità a suon di prestazioni convincenti. La sua rapidità nel dribbling e la sua imprevedibilità hanno permesso ai neroverdi di cambiare spesso passo nelle gare statiche. Un diamante scovato dal duo Carnevali-Rossi che Dionisi dovrà essere bravo a sgrezzare. Peccato per l’infortunio a fine stagione, ma comunque gli obiettivi erano già stati raggiunti.

Gregoire DEFREL 7: a Greg vogliamo bene. L’arrivo di Alvarez e Pinamonti sembravano averlo spinto in fondo alle gerarchie. Lui le ha risalite, non limitandosi a fare da attaccante di riserva, ma imponendosi come protagonista, dimostrando una buona intesa con i colleghi di reparto. Il gol vittoria firmato contro la Juventus ci dà tutto il senso della sua stagione, di chi è abituato a essere sempre nella mischia.

Sassuolo-Empoli 2-1 Berardi
foto: sassuolocalcio.it

Pagellone allenatore Sassuolo

Alessio DIONISI 6.5: La prima parte di campionato è da dimenticare. Non riesce a risolvere i conflitti interni con Ayhan e Kyriakopoulos, culminati con la partenza di entrambi, ma gli mancano anche uomini importanti come Berardi e Traorè. I problemi si risolvono tutti a fine gennaio. Con il pareggio di Monza, il suo Sassuolo finalmente ingrana. Lui prosegue sempre dritto, riproponendo la sua idea di gioco e compiendo scelte importanti, come la promozione di Tressoldi a scapito di Ferrari. Ma al di là dei singoli, la reazione tra febbraio ed aprile che ha portato il Sassuolo dalla zona retrocessione al tranquillo campionato di metà classifica non è assolutamente scontata, soprattutto da un allenatore con poche presenze in questa categoria. Ed è stata quella reazione, di fatto, a regalarci l’undicesimo anno di Serie A, con un ruolino di marcia a tratti da coppe europee. Anche nel momento più difficile non ha perso la brocca compattando il gruppo fino alla salvezza. Dall’anno prossimo gli sarà chiesto un salto di qualità.

dionisi dopo sassuolo monza
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