Troppi errori, decisamente questa la motivazione principale della sconfitta di ieri. Una svagatezza generale, soprattutto dei singoli che, accompagnata da una scarsa concretezza sottoporta (per la prima volta in questo campionato i neroverdi non vanno a segno), hanno compromesso definitivamente una situazione che vedeva il Sassuolo già svantaggiato, vista la qualità degli uomini di Ancelotti. Tanti gli automatismi da registrare, soprattutto la fase difensiva, che continua a fare acqua da tutte le parti, concedendosi spesso eccessi di sicurezza quali dribbling in area di rigore o retropassaggi coraggiosi, che la maggior parte delle volte costano caro.
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In tutto ciò, come contro Juventus e Milan, spicca un dato tanto sorprendente quanto positivo per i neroverdi, quello relativo al possesso palla: segno che denota quanto il Sassuolo, data l’impronta di De Zerbi, provi continuamente (spesso riuscendoci) a tenere la palla e cercare subito di riconquistarla. Ma questo non basta a vincere le partite, soprattutto se l’avversario si chiama Napoli. Questo Sassuolo, se sa gestire tutto sommato bene la fase di possesso (554 passaggi riusciti contro i 449 del Napoli), soffre molto quando la palla è gestita dagli avversari, in particolare sulle ripartenze (11 quelle subite ieri). Quando gli azzurri partivano in velocità, nella maggior parte dei casi, ne scaturiva un grosso pericolo per la retroguardia neroverde, al contrario quando a ripartire era il Sassuolo che, sebbene abbia contato lo stesso numero di ripartenze, è riuscito ad essere incisivo soltanto in pochi casi, trovando peraltro l’estremo difensore partenopeo pronto a sventare le minacce. Ieri sera, infatti, la differenza l’hanno fatta soprattutto gli estremi difensori: Consigli ha compiuto interventi miracolosi (due in particolare decisivi) permettendo ai suoi di non affondare definitivamente nel punteggio, Ospina ha fatto altrettanto sulle 6 occasioni da gol che il Sassuolo ha creato (soprattutto nella ripresa).
A sottolineare il fatto che in certe partite i numeri sono relativi e che la differenza la fanno la qualità e i valori messi in campo, ci pensano i dati relativi alle palle perse e recuperate: il Sassuolo infatti ha fatto meglio su entrambi i fronti in termini numerici ma non in termini di concretezza e qualità. In Napoli ha infatti saputo sfruttare meglio le palle recuperate e ripiegare meglio su quelle perse; da qui si vede la differenza in termini qualitativi, che nel calcio contano quasi sempre più di quelli quantitativi: il Sassuolo ha infatti recuperato 36 palloni contro i 32 del Napoli e ne ha persi 38 contro i 52 dei partenopei.
In tutto ciò Domenico Berardi, ha raggiunto un traguardo importante, quello delle 200 presenze ufficiali con la maglia neroverde (per quanto concerne la prima squadra), a partire dalla magica stagione della promozione dalla B alla A proseguendo con il cammino verso la conquista dell’Europa. Tra le tante difficoltà e gioie che il Sassuolo ha attraversato in questi anni Mimmo ha sempre riposto “presente!”. Ad oggi è il miglior marcatore della storia neroverde con le sue 67 marcature ufficiali: 48 in Serie A, 11 in Serie B, 5 in Europa League e 3 in Coppa Italia.