Alessio Dionisi è stato intervistato da Giada Giacalone di SportItalia, riportando alcuni dettagli sulla sua esperienza in panchina, oltre che sul Sassuolo.
Il suo è un percorso lungo: “Diciamo che quando ho iniziato non mi aspettavo di arrivare in Serie A, partendo dalla D, in così poco tempo. Poi se succede vuol dire che c’è un mix di cose, tra bravura e anche un po’ di fortuna. Per me comunque è stato un bel bagaglio che mi porto dietro. Sono un allenatore che ha giocato e allenato in Serie D, non dimentico da dove sono venuto. Forse questo è un mio punto di forza, che mi ha portato ad arrivare dove sono adesso“.
Poi è venuto il momento di allenare in Serie A: “A malincuore ho lasciato Empoli, ma per me il Sassuolo era davvero una grande opportunità. Una società grande che ormai è diventata una realtà della Serie A. Eredità di De Zerbi? Non è stato facile. Sentire tutti i giorni i paragoni con altri allenatori passati non è bello ne carino. Come se adesso prendessimo Alvarez e Pinamonti e gli parlassimo sempre di Scamacca e Raspadori… non è carino“.
Poi parla del suo collega preferito in Serie A: “Difficile dare una risposta. Ora sarebbe facile rispondere Spalletti, che è comunque uno degli allenatori più bravi in Italia, ma io ti dico Sarri. Mi piace molto perchè fa giocare bene le sue squadre ed è il meno televisivo di tutti. Abbiamo anche un trascorso simile, e in ogni squadra che va, si vede la sua mano. Allegri mi piace. L’ho sempre detto. Credo che gestire pressioni, squadra e società che ha sempre obbiettivi alti non sia facile. Poi si può sempre giocare meglio, ma i risultati alla fine parlano per lui“.
Poi il suo riferimento va a Scamacca e Raspadori: “Per me a Scamacca avrebbe fatto bene un altro anno qui con noi. È stato il giocatore ad aver fatto più gol in squadra, calciando solo un rigore e una punizione. Qui avrebbe avuto l’opportunità di ripetersi. Però posso capire che quando arrivi un’occasione così, è difficile poi rifiutarla. È un bravo ragazzo, io l’ho conosciuto, lavora tanto, ma deve lavorare ancora di più, perchè ha le potenzilità per arrivare in alto. Raspadori? Non mi aspettavo una stagione così da parte del Napoli, ma penso nessuno. Merito di tutti, ambiente, società e giocatori. Quindi un pezzetto di merito va anche a Giacomo. Non ho mai avuto dubbi su di lui. Ha grandi qualità ma soprattutto una mentalità da vincente. Non lo ferma nessuno“.
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E quindi Frattesi: “È un giocatore importante nella mia squadra. Lo aveva già dimostrato l’anno scorso. Quest’anno lo sta confermando, alzando ancora di più le sue prestazioni e trovando più continuità. Deve essere bravo a gestire la sua esuberanza, perchè qualche volta la riporta in campo in maniera non positiva; però ha capacità di inserimento che in Serie A hanno davvero in pochissimi“.
Parla anche di chi lo ha ispirato: “Stefano Vecchi è stato l’allenatore più importante che ho avuto da giocatore. Abbiamo un rapporto bellissimo. Con lui da allenatore ho capito l’importanza di questo ruolo e la voglia di intraprenderlo. Forse se ho iniziato ad allenare è stato anche grazie alle sue parole quando ancora giocavo. Lo porto sempre nel cuore“.
