Oggi pomeriggio, sul sintetico dello “Spazzoli” del Mapei Football Center, si è disputata Sassuolo-SPAL Under 18, partita terminata per 2-2 in seguito alle reti di Franzoni e Dell’Aquila per i ferraresi e di Baldari e Cehu per i neroverdi. La particolarità di questo match? Ad allenare la SPAL Under 18 è Paolo Mandelli, indimenticato allenatore del Sassuolo Primavera, che ha traghettato l’Under 19 alla vittoria della Viareggio Cup e ai playoff di campionato. Abbiamo intervistato in esclusiva mister Mandelli, che ci ha parlato della partita di oggi, della nuova esperienza a Ferrara e dei suoi trascorsi a Sassuolo. Ringraziamo l’ufficio stampa della SPAL per la disponibilità concessaci.
Sulla partita: “Credo sia stata una partita un po’ strana. Il Sassuolo è partito molto forte, noi siamo stati bravi a reggere e a venire fuori. Sul 2-0 abbiamo fallito per diverse volte il tris che forse avrebbe chiuso i giochi. E’ normale che aver subito il 2-1 all’ultimo secondo del primo tempo li ha rimessi in partita e ci ha messi un po’ più di preoccupazione: siamo rientrati meno galvanizzati di quanto eravamo nei primi 45 minuti. Sapevamo anche di essere contati, soprattutto in certi ruoli, e che nel finale avremmo pagato un po’ questa cosa; oltretutto abbiamo avuto un infortunio proprio dove eravamo più in emergenza. Siamo arrivati al 90′ cercando di tenere il risultato ma non ci siamo riusciti, sul 2-2 del Sassuolo c’è stata anche un po’ di nostra ingenuità. Credo che sia stata una bella partita, dove entrambe le squadre hanno provato a vincere. Avessimo portato a casa i tre punti ci saremmo divertiti anche di più, ma va bene così: vanno fatti i complimenti al Sassuolo per la gara gagliarda e per aver creduto nel pareggio fino alla fine”.
Sull’incarico in Under 18: “Rispetto alla Primavera, l’età è più o meno simile: è logico che questo campionato sia preparatorio, a maggior ragione perché l’età della Primavera si sta alzando. Credo che i ragazzi capiranno tra 1/2 anni che l’Under 18 è un campionato bello, in cui si gioca con le stesse squadre del Primavera 1: è un campionato di livello più alto rispetto all’Under 16 o 17. Sei al servizio della Primavera, qualche domenica ti possono mancare dei giocatori perché vengono richiesti ma credo che sia giusto aver messo questo campionato. L’impatto con Ferrara? Mi sto trovando bene, è chiaro che mi ha facilitato l’arrivo in concomitanza con Catellani e Consolati. Abbiamo trovato un ambiente veramente bello e professionale, dove c’è gente che ha voglia di fare bene ed investire. Allo stesso modo, a livello umano è un posto che permette di lavorare bene e per chi fa il nostro mestiere è un aspetto da non trascurare”.
Sul Mapei Football Center e sul ritorno a Sassuolo: “Non averci mai potuto giocare nel mio periodo a Sassuolo mi è dispiaciuto, si parla della costruzione del centro sportivo fin da quando c’ero io: si vede che non era cosa che ci giocassi o mi allenassi qua (ride, ndr). Perlomeno da avversario ci sono arrivato ed è già qualcosa. Sono rimasto in ottimi rapporti con tutta la dirigenza e con il responsabile Francesco Palmieri. Mi sono lasciato bene: sono stato io che ho voluto rimettermi in gioco e rinnovarmi un pochettino, provando qualche esperienza nuova. Ogni tanto faccio visita agli allenamenti delle squadre del Sassuolo, senza che ciò faccia presagire ad un mio ritorno: è logico che le finali della Primavera sono sempre un’occasione per incontrare addetti ai lavori, nonostante l’anno prima al Chievo fossi lì per giocarmela”.