La preparazione atletica di un calciatore professionista: esercizi, allenamento ed organizzazione del lavoro
Un aspetto chiarissimo ad ogni calciatore è che il gioco del calcio è tutt’altro che solo pallone. Non c’è insomma solo lo strumento, come poi in qualsiasi altro sport: attorno c’è molto altro.
Per arrivare a sostenere prestazioni elevate per un determinato lasso di tempo è fondamentale avere una preparazione atletica e fisica adeguata, a seconda della quantità di impegni sportivi e del proprio livello calcistico.
Negli ultimi anni poi, l’attenzione per il fisico dell’atleta è cresciuta notevolmente. L’avvento di nuove conoscenze, studi e tecnologie ha permesso ai preparatori atletici di sviluppare nuovi esercizi e metodi di allenamento per migliorare le prestazioni sportive di tutti i calciatori di qualsiasi livello.
Analizziamo quali sono gli aspetti più importanti di una preparazione atletica di un calciatore professionista.
La preparazione atletica di un campione
Innanzitutto, è bene chiarire che il professionista è molto diverso dal calciatore dilettante o addirittura amatoriale. Si tratta quasi di due sport differenti: non solo per qualità fisiche e tecniche, ma anche per intensità e mole di lavoro. Sia in partita che, soprattutto, durante le sedute di allenamento.
Un giocatore che gioca a calcio a livello professionistico non si allena allo stesso modo durante tutta la stagione, né con le stesse tempistiche né con la stessa mole di lavoro.
Ad inizio anno, dopo il rientro dalle vacanze, c’è il periodo della preparazione atletica vera e propria. In questa prima fase, per diverse settimane i giocatori svolgono un numero decisamente maggiore di allenamenti rispetto al normale – anche due sedute al giorno – per riprendere vigore, fiato e tono muscolare. Il calcio richiede infatti fattori come resistenza, velocità e forza esplosiva che tendono a livellarsi nei periodi di stop.
Con l’inizio del campionato, gli allenamenti ritornano al normale regime. Di solito, i giocatori professionisti si allenano 5 volte alla settimana, di cui una è la rifinitura – quindi una seduta molto leggera – il giorno prima della partita. Ai 5 impegni settimanali si aggiunge come detto il giorno di gara. Solo uno invece, ai massimi livelli perlomeno, è il giorno libero – fondamentale tanto quanto il momento in cui si lavora. Durante questi allenamenti stagionali, i ragazzi si alternano tra sedute tecnico-tattiche in campo, sedute video ed analisi degli avversari, ed ovviamente ore di palestra.
A metà stagione c’è poi il cosiddetto “recupero della preparazione”, di solito a gennaio, dove i giocatori riprendono quanto fatto nelle prime settimane di allenamenti. Poco dopo però, le sedute tornano a stabilizzarsi.
Sul finale di stagione, la mole di lavoro diminuisce ulteriormente. Le squadre arrivano alla fase determinante e, dopo un anno intero, spremere ulteriormente i propri giocatori è solo controproducente. Alcune inseriscono quindi un giorno di riposo in più, altre invece preferiscono fare allenamenti in media più blandi.
Infine, al termine della stagione, i giocatori lasciano i propri club di appartenenza e se ne vanno in vacanza. Da contratto, i calciatori professionisti godono di almeno 3 settimane di ferie estive. In questo lasso di tempo però, ovviamente, nessuno si ferma per davvero: i giocatori sono infatti abituati a svolgere comunque esercizi personalizzati per mantenere forma fisica e tono muscolare.
Esercizi e allenamenti di un calciatore professionista
Gli esercizi e le tipologie di allenamenti sono mutati molto nel corso degli anni. Nuove pratiche sono state inserite per i ragazzi che giocano ai più alti livelli professionistici, servendosi soprattutto di macchinari avanzati volti a massimizzare le loro performance sportive.
In un classico allenamento settimanale di metà stagione, ecco il programma tipo che segue un calciatore di una squadra professionista:
- Riscaldamento. Circa 15/20 minuti di corsetta attorno al campo per mettere in moto gli arti inferiori e superiori;
- Stretching e mobilità articolare. Allungamento di tutti i muscoli, sia braccia che gambe. Inoltre, molto importante è anche effettuare la giusta mobilità, per cominciare ad abituare il proprio corpo ai movimenti più repentini che arriveranno dopo;
- Allunghi e ripetute. Si tratta di corse a media-lunga distanza, ripetute per un determinato numero di volte. Servono per allenare sia la respirazione che la resistenza del giocatore;
- Scatti e rapidità. Qui si accorciano notevolmente le distanze. Sono corse molto più brevi ed intense, volte ad allenare la velocità e l’esplosività dell’atleta;
- Esercizi con la palla. Ce n’è di ogni tipo. In questa fase i calciatori effettuano esercitazioni con la palla simulando situazioni reali di gioco. Possono esser svolti singolarmente, a coppie o in un gruppo: dai passaggi ai cross, dai dribbling ai tiri in porta, e chi più ne ha più ne metta;
- Partitella finale.
Tutto ciò è fondamentale per qualsiasi giocatore, non solo per migliorare le proprie prestazioni ma anche per prevenire infortuni. I problemi fisici degli atleti possono infatti esser determinanti per una partita, e quindi per una stagione. I migliori siti scommesse considerano anche questo parametro al momento di stilare le quote.