Il momento è finalmente arrivato. Francesco Magnanelli tornerà titolare in occasione di Sassuolo-Cagliari, come annunciato da mister Di Francesco nel corso della conferenza stampa odierna. Una grande soddisfazione per tutta la tifoseria neroverde, che non vede l’ora di applaudire il rientro del suo capitano, guida di mille battaglie da oltre dieci anni.
Dopo aver subìto la rottura del legamento crociato del ginocchio lo scorso dicembre e aver affrontato un lungo percorso di riabilitazione, il numero 4 neroverde ha ricominciato a sentire l’odore del campo nelle scorse settimane ed è già tornato nell’elenco dei convocati del mister in occasioni recenti, pur non collezionando neppure un minuto di gioco effettivo. La data di domani, dopo 160 giorni di purgatorio, sarà dunque a suo modo storica per il Sassuolo e per la carriera di Francesco, giocatore la cui superiore qualità a livello di tenacia e di dedizione è stata sottolineata direttamente dal suo allenatore.
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Tutto bene, dunque? Non proprio. Il contratto di Magnanelli è infatti in scadenza il prossimo 30 giugno e ancora non vi sono notizie certe in merito ad un rinnovo. La proverbiale pulce nell’orecchio è ingigantita dal fatto che secondo quanto riportato nei giornis corsi da Il Resto del Carlino due squadre neopromosse in A, ovvero Spal ed Hellas Verona, sarebbero sulle tracce proprio del capitano neroverde, che rappresenterebbe un tassello di grande valore per compagnini che si troveranno ad affrontare il massimo campionato arrivando dalla serie cadetta.
Il legame del Magna con la squadra e con la città di Sassuolo sembra però essere inscindibile: ragionevolmente, chi tra i tifosi neroverdi potrebbe anche solo lontanamente immaginare, nel breve termine, una squadra priva del suo condottiero, un vero e proprio allenatore in campo? Ecco perché un segnale chiaro della Società, volto a dirimere rapidamente questo momento di incertezza, sarebbe fortemente auspicabile. Di Francesco in panchina e Magnanelli con la fascia: questo è, ad oggi, il Sassuolo. E tutti sperano che, al netto dei sogni e delle trattative di calciomercato, il futuro non sia troppo diverso.
