Oggi vogliamo fare un tuffo nel passato e rispolverare i ricordi di un giocatore che ha lasciato un segno profondo nella storia del Sassuolo, anche se oggi non calca più i campi da calcio.
Un nome che forse i tifosi più giovani non conoscono, ma che per tanti altri evoca un’epoca in cui il club neroverde scriveva le sue prime grandi pagine nei professionisti. Stiamo parlando di Nicolò Consolini, uno di quei calciatori che hanno rappresentato non solo una presenza costante in campo, ma anche un punto fermo nello spogliatoio e un simbolo di continuità negli anni della crescita.
“Conservo ricordi favolosi del Sassuolo – raccontava qualche anno fa, in occasione di un Cesena-Sassuolo di Coppa Italia, da avversario – Arrivai in Emilia nel primo anno della gestione Squinzi e trovai progetti ambiziosi e persone serie. Eravamo un gruppo di giovani promettenti cresciuto in un ambiente sano. Dalla C2, con una doppia promozione, siamo arrivati fino alla Serie B. Il club neroverde mi ha permesso di crescere e vivere una splendida esperienza, e per questo gli sarò sempre grato“.
Classe 1984, nato a Bologna, Nicolò muove i primi passi proprio nelle giovanili del Bologna, con cui vince un Campionato Allievi Nazionali nella stagione 2000-01. Si fa notare, tanto da guadagnarsi le prime convocazioni in prima squadra nella stagione 2003-04. L’esordio da professionista arriva in Coppa Italia, quando entra in campo al posto di Massimo Loviso nei minuti finali di Brindisi-Bologna, match del primo turno.
A lanciarlo è un certo Carlo Mazzone, che lo porta anche in panchina in Serie A per le sfide contro Brescia, Chievo e Udinese. Tuttavia, l’esordio nella massima serie non arriverà mai. E così, nell’estate 2004, Nicolò decide di ripartire da Sassuolo, allora guidato da Giuseppe Brucato.
Il 12 settembre 2004, prima giornata del campionato, esordisce in neroverde da titolare contro il Portogruaro: 0-1 il risultato finale, con il Sassuolo che porta a casa i tre punti. Da lì in poi, Consolini diventa un pilastro della difesa. Sarà uno dei protagonisti della straordinaria cavalcata che porterà il club dalla C2 fino alla Serie A, raccogliendo la bellezza di 219 presenze ufficiali condite da 2 reti.
La prima rete in neroverde arriva in Serie C1, ma non tutto sarà rose e fiori. In mezzo ci sono anche due stagioni complicate, con poche presenze e qualche difficoltà. Eppure, Nicolò non molla mai. Lavora in silenzio, si allena con costanza, e alla lunga si prende la sua rivincita. Come in quella che sarà la sua 200ª partita con il Sassuolo, in cui – ironia della sorte – brilla proprio contro Mandorlini, l’allenatore che in passato lo aveva messo ai margini. Quel giorno si prende la scena con una prestazione da leader e un assist perfetto per Valeri: un cross da manuale che vale più di tante parole.
Consolini non è stato solo un difensore affidabile. È stato un simbolo, un punto di riferimento silenzioso. Di quelli che magari non finiscono spesso nei titoli, ma che chi c’era – in quei campi polverosi, nei lunedì sera su Sportitalia, nelle promozioni sudate – non può dimenticare.
Gaetano Pannone