domenica , 16 Marzo 2025
zipitria alvarez
foto: gianlucadimarzio.com

Mario Zipitria, lo scout che ha scoperto il Canario Alvarez: “Sassuolo, è un goleador nato”

La redazione di Gianlucadimarzio.com ha intervistato in esclusiva Mario Zipitria, scout e allenatore del Peñarol che ha scoperto e portato con gli aurinegros Agustin Alvarez, che sabato scorso si è finalmente sbloccato in Serie A siglando il pesantissimo gol della trasferta dell’Olimpico contro il Torino.

Zipitria sulla rete di Alvarez al Torino: “La rete l’ho vista sui social dopo la partita: è stato un bel momento anche per me. Ho mandato un messaggio ai suoi genitori per complimentarmi. In quel modo ha fatto tanti gol nelle giovanili del Peñarol: gli darà tranquillità e fiducia da parte della squadra. Ne arriveranno altri”.

Sull’arrivo di Alvarez al Penarol: “Giocava nel River Plate di Montevideo, lo vidi da avversario del Peñarol e anche in un torneo in Argentina dove partecipavano entrambe le squadre: lì l’ho visto migliorato ed è stato il momento in cui mi è piaciuto di più perché giocava contro squadre che non si conoscono tra loro. A quel punto, l’ho invitato a giocare da noi. Prima avevamo invitato Pellistri, ex River adesso al Manchester United, ma suo padre mi disse: “C’è anche un suo amico da portare”. Io risposi: “Se è Agustin va bene!”. I due si intendevano a memoria: Agustin dimostrò le sue qualità fin dal primo allenamento ma anche qualcosa in più, essendo lui tifoso del Peñarol come tutta la sua famiglia”.

Torino-Sassuolo 0-1
foto: sassuolocalcio.it

Zipitria su Alvarez 11enne: “Con me ha sempre giocato da attaccante, qualche volta anche da trequartista. Vive per il gol. Cerca sempre la porta e già allora aveva un buon tiro da fuori area, si arrabbiava se sbagliava, ed era un giocatore intelligente perché oltre ai movimenti che faceva per liberarsi, se non aveva spazio per tirare si appoggiava sull’esterno per poi ricevere in area. Ci sono cose che si insegnano e altre che vengono naturali: lui era già un goleador a 11 anni. Quando aveva 12 anni siamo andati in Brasile a giocare contro il Vélez e io gli dissi: “Vediamo se fai gol anche qui come fai da noi”. Lui mi rispose: “Sì! Vedrai che ce la faccio, sono partite uguali a quelle che giochiamo in Uruguay”. E così è stato, perché ha segnato anche lì, senza tener conto del livello dell’avversario e dove si giocava la partita”.

Sull’ultimo anno di Alvarez: “Agustin ha dovuto fare molti sacrifici: ci allenavamo nel tardo pomeriggio e la sua famiglia doveva fare avanti e indietro da San Bautista per più di un’ora per portarlo all’allenamento a Montevideo. Tutto ciò lo aveva spinto anche a pensare di lasciare il calcio, ma i suoi genitori Juan Carlos e Andrea lo hanno sempre incoraggiato a continuare. Periodi difficili? Continuavo a dire ai suoi genitori che il suo momento sarebbe arrivato. In questo sport, se non hai costanza non arrivi, ma lui la costanza ce l’ha. Inoltre, è un ragazzo ben educato e ha solo 21 anni, può crescere ancora molto”.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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