lunedì , 16 Settembre 2024
moldovan presentazione
foto: sassuolocalcio.it

La presentazione di Moldovan: “A Sassuolo per giocare, vogliamo tornare in Serie A”

Prima intervista ufficiale per Horatiu Moldovan da nuovo giocatore del Sassuolo. Il portiere romeno, arrivato dall’Atletico Madrid, ha rilasciato le sue prime parole ai microfoni di Sassuolo Channel

Sui primi calci e sul Rapid: “Ho iniziato a giocare a calcio a sette anni, non come portiere ma come terzino destro per cinque anni. Durante un’amichevole, il portiere della nostra squadra si è infortunato a 40 minuti dalla fine e il mister mi disse di andare in porta: lì sono rimasto. Il Rapid è nel mio cuore, è il club che mi ha cambiato la vita. Ho giocato lì per tre anni, è una bella squadra: non so se avete visto qualche video su YouTube, è una realtà fantastica”.

Sull’Atletico: “Avevo bisogno di un cambiamento: ho fatto un enorme passo e sono andato ad affrontare un grande campionato in Spagna, ora sono in Italia ed è tutto diverso rispetto alla Romania. Se non fosse stato per l’Atletico, sarei rimasto a giocare in Romania per tutta la carriera. Mi ha chiamato il DS dell’Atletico un venerdì sera alle 22 dicendomi che la mattina dopo sarei stato in videocall con lui ed il Presidente. Ho pensato fosse uno scherzo. Mi hanno chiesto se il contratto andasse bene, io dico di sì e firmo. L’Atletico ha pagato la clausola di rescissione al Rapid e lunedì ho preso il volo. Come in un film. Atletico a parte, ho avuto altri contatti in inverno: dopo le qualificazioni con la Nazionale, stavo giocando tutte le partite con ottimi risultati. E’ stata dura affrontare i primi giorni a Madrid ma sono molto felice, è un grande club a livello mondiale. Mi sono ritrovato in spogliatoio Oblak, Griezmann e molti altri giocatori top. Nel calcio questa è la vita: quando c’è l’occasione bisogna coglierla. E’ stata dura all’inizio perché a Bucarest ho la mia vita, conosco le persone, la città, ma questo è il sacrificio che si fa per il calcio”.

horatiu moldovan
foto: sassuolocalcio.it

Sulla famiglia: “I miei genitori leggono tutte le notizie che mi riguardano, parliamo tutti i giorni. La famiglia rappresenta tutto per me. Mio padre è davvero speciale, parliamo 20-30 minuti al giorno”.

“Il mio idolo è Casillas, mi piace tantissimo. Anche a cinque anni dal ritiro continuo a guardare suoi video, è completo. E il migliore secondo me è Oblak. Mi sono allenato con lui per sei mesi: è incredibile come persona e come portiere”.

Sulla Romania: “E’ stato un inizio sorprendente. Siamo andati all’Europeo dopo otto anni, un grande risultato. Ora la Romania è una buona squadra, con tanti giocatori giovani in gamba. Ora giocherò nel Sassuolo e vorrei tornare negli undici titolari con la Romania: questo è il mio obiettivo. Oltre al primo posto con il Sassuolo per tornare in Serie A di nuovo. Per il futuro, voglio tornare in uno dei primi dieci club più forti al mondo, come l’Atletico o altre squadre”.

Sul Sassuolo: “Tutte le persone sono gentili, ti aiutano, ma ora è importante fare risultati. So che il Sassuolo ha militato per tanto tempo in Serie A e ora dobbiamo tornarci perché dobbiamo stare lì. Ci sono i giusti presupposti, la proprietà è solida, la squadra e i giocatori ci sono. Fino ad ora siamo stati sfortunati: nella prima partita abbiamo visto sfumare un’occasione al 96′, martedì il Bari ha pareggiato al 93′, ma penso che nelle prossime partite ci rifaremo. Mi piacciono le persone, la squadra ed il mister: è giovane e prova a giocare, non concepisce solo palle lunghe come i vecchi allenatori”.

Sul ruolo del portiere: “Il calcio è cambiato molto e adesso il portiere è come un difensore centrale, deve saper giocare molto bene con i piedi. Grosso mi ha dato il benvenuto, mi ha detto che è lì per aiutarmi: passo dopo passo troverò spazio”.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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