lunedì , 16 Settembre 2024
grosso sassuolo cittadella
foto: sassuolocalcio.it

Grosso post Sassuolo-Cittadella: “Gara utile per scoprire la Serie B: alla base di tutto c’è la motivazione”

Buona la prima. Il nuovo Sassuolo targato Fabio Grosso non stecca in Coppa Italia, in cui affronterà la vincente tra Lecce e Mantova ai sedicesimi, battendo al Mapei Stadium il Cittadella (capace nelle ultime tre stagioni di passare sempre al primo turno), bissando il successo nella stessa competizione contro i veneti dell’agosto 2014.

«È stata la prima partita ufficiale contro un avversario ostico. – le parole del tecnico neroverde nella conferenza stampa post-partita – Ci siamo ben comportati, scoprendo il ritmo di questo campionato, quali sono le difficoltà che ci troveremo davanti: in alcuni momenti abbiamo risposto molto bene, in altri dobbiamo migliorare, ma siamo sulla strada giusta che è quella del lavoro e continueremo a farlo per cercare di crescere».

Sulla conferma delle esclusioni, anche in panchina, di alcuni “big” ormai con la valigia in mano e fuori dal progetto: «Il Direttore sta lavorando per cercare di fare le cose che abbiamo in mente, sapendo che veniamo da una grande delusione. L’intenzione è quella di ripresentarci ai nastri di partenza con tanta energia ed entusiasmo, per riprenderci quello che purtroppo non è arrivato l’anno scorso. Il lavoro è duro, ma abbiamo fatto alcune scelte, altre situazioni sono ancora in ballo per cercare di capire cosa succederà. Non è un momento facile perché, come ho già detto, abbiamo tanti punti interrogativi, ma dobbiamo essere bravi a focalizzarci sul campo e cercare di ottenere il meglio con le risorse che abbiamo a disposizione, poi la società sa benissimo quali sono le nostre idee e cercheremo di perseguirle».

A tracciare il nuovo ciclo, come segno di discontinuità rispetto al passato, i nuovi arrivati Odenthal Caligara e Lovato, tutti schierati dal 1’ o a gara in corso: «Avendoli presi, li abbiamo fortemente voluti. Il mio compito è allenare, cosa abbastanza difficile da fare, poi insieme parliamo tanto con la dirigenza e stiamo cercando di rianimare e ricostruire dopo una retrocessione che nessuno si aspettava. Sappiamo quanto sia complicato risalire dalla B e quindi non facciamo proclami, ma dobbiamo lavorare con grandissima umiltà e cercare di cominciare il campionato con un gruppo che ha voglia di riportare questo club dove penso che possa meritare».

La sfida di oggi è stato un primo necessario assaggio della categoria, in vista dell’esordio a Catanzaro contro un avversario come il Cittadella: «Loro sono un filo conduttore tra i cadetti da tantissimi anni e sono sempre stati protagonisti, perché con un budget limitato riescono sempre a scovare ragazzi fortemente motivati e sono in grado di mettere in difficoltà tutte le squadre e di raggiungere addirittura tante qualificazioni ai playoff, questo racconta largamente questo torneo: se pensi di essere bellino e pulito molto spesso rischi di lasciare la pelle sul campo: sto provando a trasferire questo ai ragazzi che devono essere bravi a recepirlo e dobbiamo velocemente metterci con la testa all’interno di questo campionato portando in campo quella motivazione, che deve contraddistinguere questo gruppo, necessaria per porre le fondamenta alle qualità tecniche, fisiche che uno può possedere. Per alcuni interpreti non è facile, però tutti si devono sintonizzare su questa lunghezza d’onda».

Sul ballottaggio sull’out di destra d’attacco del duo Bajrami-Volpato, in attesa del ritorno nel ruolo occupato da tanti anni da Berardi: «Dobbiamo essere bravi a completarci, ma in primis bisogna fare delle cessioni, come condiviso con la dirigenza, sappiamo che siamo in tanti e siamo consapevoli che sono state prese certe decisioni e altri hanno scelto di non voler partecipare a questo percorso. Conosciamo tutti il valore imprescindibile di Domenico per questa squadra, ma in questo momento non è a disposizione e sono contento della prova offerta dai ragazzi sono scesi sul terreno di gioco, dal primo all’ultimo a prescindere dal ruolo o dal modulo, ma quello che ci deve contraddistinguere è il modo di giocare che ci deve vedere protagonisti mettendo in campo grande aggressività, intensità e determinazione».

Una chiosa sul 3-5-2 finale: «In tutte le partite abbiamo alternato i moduli, compreso quello con la difesa a 3, si può essere offensivi giocando con tre difensori e gli esterni con determinate caratteristiche alti. Sono convinto che non sia il modulo a caratterizzare la squadra, ma l’atteggiamento su cui possiamo ancora migliorare tantissimo come sanno anche i giocatori».    

 

Riguardo Mattia Bannò

Potrebbe Interessarti

intervista sassuolo

CS – Gaetano Masucci in esclusiva: “A Sassuolo ho coronato un sogno”

Gaetano Masucci non ha bisogno di tante presentazioni. Tano, questo è il soprannome con cui …