domenica , 19 Gennaio 2025
de zerbi olympique marsiglia
foto: sassuolocalcio.it

De Zerbi (e Giovanni Rossi) all’Olympique Marsiglia: il modello Sassuolo prova a rivivere in Francia?

Di incroci tra il calcio italiano e quello francese, negli ultimi anni, ne abbiamo visti molti. Lo stesso vale tra Sassuolo e Olympique Marsiglia, sulla cui panchina arriverà Roberto De Zerbi (che dovrebbe portare con sé anche Giovanni Rossi).

De Zerbi non ha bisogno di presentazioni. Allenatore rivelazione in Italia prima con il Foggia e poi con il Benevento, nelle sue tre stagioni al Sassuolo ha incantato il calcio nostrano. I passaggi a Shakhtar prima e Brighton dopo ne hanno consolidato la figura internazionale e ora, a Marsiglia, proverà a riportare il club francese in Europa dopo una stagione assolutamente deludente.

Da quanto si scrive oltralpe, la sua figura è stata decisiva per l’arrivo all’Olympique di Giovanni Rossi. Lui, direttore sportivo neroverde dal 2013 al 2017 e poi dal 2018 al 2024, ha accompagnato le ere De Zerbi e Dionisi al Sassuolo, con alterne fortune. Con la retrocessione di quest’anno è finita la sua seconda parentesi emiliana, ma dovrebbe arrivare a Marsiglia come direttore tecnico per almeno tre anni, con un ruolo di raccordo tra la società e lo staff tecnico. Un ruolo diverso da quello rivestito a Sassuolo e Cagliari. Ma, siamo certi, in grado di perpetrare il modello Sassuolo. Non solo De Zerbi, anzi. Nella scelta un ruolo lo ha avuto di certo Pablo Longoria, presidente marsigliese e capo scout del Sassuolo dal 2013 al 2015. Uno che con Rossi ha lavorato. I movimenti dei dirigenti e quelli degli allenatori, nel calcio, spesso vanno di pari passo.

giovanni rossi sassuolo marsiglia
foto: sassuolocalcio.it

Restano i dubbi. Sia dalla Sardegna che dal Distretto, Rossi non si è congedato proprio benissimo, soprattutto a causa dei risultati deludenti raccolti anche per via del suo operato. In un club con ambizioni più alte, gli errori si pagano cari. Inutile dire dunque che la sua designazione è una vera e propria scommessa.

Un po’ come quella di De Zerbi. E qui ritorniamo al modello Sassuolo. Tecnico offensivo e con una chiara idea di calcio, dirigente che punta su giovani di belle speranze. Un mix che ci ricorda le stagioni del tecnico bresciano sulla panchina neroverde, con tutta l’amarezza di un addio nel quale la qualificazione europea sfumò per una sola rete. Ci possiamo aspettare una riproposizione, ridimensionata all’ambiente e alle circostanze, di un modello fino a una stagione fa considerato paradigmatico e virtuoso, in grado di far scuola. Prima che il Sassuolo venisse additato come il male del calcio. Un modello che oggi si tende a dimenticare, sia da parte dei tifosi delle grandi squadre che del Sassuolo hanno raccolto i frutti maturati, sia da parte dei tifosi delle provinciali che spesso hanno attinto dal vivaio o dagli esuberi.

Non sappiamo cosa accadrà in un campionato come la Ligue 1, dominato ormai da un decennio dal PSG (e dai suoi milioni). Sappiamo però che una parte di noi, quella legata a De Zerbi più che a Rossi, farà un po’ il tifo per l’Olympique Marsiglia come lo ha fatto per il Brighton e per lo Shakhtar. Come lo fa da sempre per il Sassuolo e il suo modello.

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Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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