Il Sassuolo Primavera sta volando sulle ali dell’entusiasmo: grazie al filotto di cinque vittorie consecutive, Russo e compagni sono al secondo posto in classifica ex aequo con la Lazio e ad un punto di distanza dall’Inter capolista. Domani, la Primavera ospiterà al Ricci la Cremonese per gli ottavi di Coppa Italia, partita che potrete seguire con il live testuale di Canale Sassuolo. Della Primavera, e di altro, abbiamo parlato con il Responsabile Francesco Palmieri, ormai alla nona stagione nel distretto ceramico.
“Il momento della Primavera? La nostra Primavera è una buonissima squadra, sulla falsariga dell’ultimo anno: siamo arrivati meritatamente tra le prime quattro giocando bene. Non mi sono mai divertito così tanto come nella scorsa stagione a vedere una Primavera sotto la mia gestione. Abbiamo confermato un allenatore molto bravo come Bigica: io gli do le squadre, ma è lui poi a farle crescere e a darle un’idea. Le squadre somigliano agli allenatori: il materiale tecnico c’è, ma lui dà il gioco, la mentalità e l’intensità. Il gruppo di quest’anno ha grandi valori e con ancora margini di miglioramento: nei secondi tempi possiamo crescere come gestione della palla”.
“A livello di singoli, abbiamo molti giocatori che diventeranno professionisti e, nel corso degli anni, il Sassuolo Calcio deve essere orgoglioso per il lavoro che stiamo portando avanti. Qualche ragazzo in più che si affaccia in prima squadra mi piacerebbe vederlo: potrò sembrare ostinato, ma bisogna puntare sempre più sui giovani. Dobbiamo avere sempre l’ambizione di migliorarsi, in un territorio in cui si fa a sportellate con tante società: per fare ciò, il settore giovanile è imprescindibile. Ho la fortuna di avere tre collaboratori strettissimi come Piazza, Varini e Casciello, che sono con me da ormai tantissimi anni”.
Palmieri: “Dobbiamo attingere dal prodotto casalingo”
“Abbiamo giocatori in prestito che stanno facendo benissimo. Faccio quattro nomi a caso: Flamingo, Ghion, Pieragnolo e Turati, ma potrei dirne altri, l’elenco è lunghissimo. Bisogna aspettarli, seguirli e dargli opportunità: spero che prima o poi il messaggio arrivi forte e chiaro a tutti. Anche a me piacerebbe stare negli stadi importanti a vedere giocatori già fatti. Erlic e Raspadori sono due esempi di giocatori che abbiamo plasmato fino ad arrivare titolari in prima squadra: ma in pochi credono nel prodotto casalingo. Mi interfaccio quotidianamente con la società: conoscono le mie idee. Possiamo e dobbiamo attingere dal nostro bacino di talenti. I risultati nel settore giovanile interessano relativamente: si creano i presupposti per costruire una buona Primavera e soprattutto dei potenziali professionisti. Sono ambizioso e mi aspetto sempre di più: a Sassuolo si sta fin troppo bene e non ci si può cullare sugli allori“.
“La squadra Under 23 è ancora un’idea? Lo spero. Così facendo, non disperderemmo il nostro tesoretto come abbiamo invece fatto negli anni: avremmo l’opportunità di monitorarli internamente e di renderli più pronti nel salto dalla Primavera alla prima squadra. Ci vuole ovviamente il coraggio: se c’è il coraggio poi di portare questi ragazzi in prima squadra, allora va bene, ma l’Under 23 non va tenuta da parte. E’ tutta questione di strategie: questa opportunità è produttiva al massimo, se sfruttata bene. Molti ragazzi vanno fuori e li vediamo durante le partite quando va bene, qualcuno sta faticando a giocare: magari quel qualcuno avrebbe avuto più spazio se tenuto internamente. Le nuove normative entrate in vigore stanno mettendo sempre più in difficoltà in primis le società che puntano sul vivaio e sulla costruzione dei cosiddetti giocatori fatti in casa: serve apporre dei correttivi quanto prima“.