venerdì , 29 Marzo 2024
consigli intervista gazzetta
foto: sassuolocalcio.it

Consigli alla Gazzetta: “Nazionale? Mai preso in considerazione. In futuro vorrei…”

Andrea Consigli ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: il portiere neroverde è in ritiro a Marbella con il Sassuolo fino a domenica prossima. Consigli ha parlato della stagione del Sassuolo, dei suoi migliori ricordi in neroverde, del suo futuro e anche dei rimpianti della propria carriera.

“La camminata di Conor McGregor? Cominciai a farla come esultanza ai tempi di Di Francesco, quindi sette anni fa, dopo i rigori parati. Se ricapita, la ripeto eccome… Sono appassionatissimo di boxe e MMA, guardo anche incontri, riunioni, mi informo. McGregor il preferito? Ero più per Anderson Silva ma in assoluto mi piacciono quelle discipline. Le ho fatte poco, del resto da giocatore non posso. Ho boxato ma lievemente…”.

Al Sassuolo quale cazzotto (da dare) manca?
“Abbiamo passato un periodo difficile con diversi giocatori infortunati. Berardi, Traoré, Defrel, poi Muldur. E se nella prima parte del campionato abbiamo resistito, nella seconda fase pre-Mondiale siamo un po’ scivolati. Nelle ultime tre gare, per esempio, abbiamo fatto un punto. Ci è mancato il cazzotto decisivo, per restare in tema, bloccando continuità e crescita”.

Tre capitoli indimenticabili al Sassuolo?
“La partita contro l’Athletic Bilbao, anche la qualificazione contro la Stella Rossa in Europa League o il rigore parato al Lucerna. Due: l’anno precedente che ci portò in Europa. Tre: l’ultimo anno di De Zerbi, calcio di alto livello, eravamo diventati dominanti. Facevamo paura”.

foto: mundodeportivo.com

Tornerete dominanti?
“Sul gioco probabilmente no. E non è una critica a Dionisi. Lui e De Zerbi hanno due richieste di calcio differenti: il tecnico attuale ama verticalizzare prima, De Zerbi amava fare tutto col possesso. Differenze ma non è detto che non si potrà volare”.

Una statistica recente ha scoperto un suo record: è il giocatore che ha più presenze in A senza 1’ giocato in azzurro.
“Non è mai stato un cruccio, davvero. Nella mia vita mi manca solo una cosa: vivere la Champions League. Ho vissuto la C, la B, la A, l’Olimpiade, due Europei Under 21 e una convocazione (con Prandelli) in Nazionale Maggiore. Sa cosa un po’ mi pesa? Che in un certo periodo sarei dovuto essere presente nei convocati della Nazionale ma non sono mai stato preso in considerazione. Sono supercritico con me stesso, ma credo di essermi evoluto, mi è stato riconosciuto il fatto di essere un portiere moderno: non in azzurro”.

La costruzione dal basso sparirà o si attenuerà ancora?
“Si è già trasformata. Ora si è passati all’uomo su uomo che rende tutto più difficile, e così le squadre vanno alla ricerca di alternative tipo il portiere come Milinkovic-Savic che serve un giocatore cinquanta metri più avanti…”.

andrea consigli
foto: sassuolocalcio.it

Il futuro a Sassuolo?
“Ho il contratto fino al 2025. Quando con Carnevali decidemmo di prolungare, avevo anche la possibilità di andare via ma ho preferito Sassuolo. Perché si sta bene. Credo che l’ultimo anno di contratto potrei fare da chioccia a un giovane e poi sì, magari l’allenatore dei portieri”.

Il Sassuolo dove arriverà?
“Oggi ci mancano punti, non so se 4 o 5. L’obiettivo è la classifica di sinistra. E crescere. Dopo le uscite importanti che ci sono state dobbiamo fare un bel campionato e crescere i nuovi e i ragazzi. Insomma, riaprire un ciclo. Qui si può”.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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