Carlo Nicolini è nell’organigramma dello Shakhtar Donetsk ormai da molti anni, dapprima come vice allenatore di Mircea Lucescu e poi come assistente del direttore sportivo Darijo Srna: è lui una delle figure fondamentali che hanno spinto la dirigenza ucraina a scegliere Roberto De Zerbi come successore di Luis Castro. Ai microfoni di TuttoMercatoWeb, Nicolini spiega tutti i retroscena sulla trattativa che ha portato De Zerbi allo Shakhtar:
Sulla scelta di De Zerbi: “Ci ha scelti per il progetto e per la filosofia di gioco, non per una questione economica: questa è la prima cosa che tengo a precisare. Fin da subito c’è stata la stessa idea e la stessa visione tra le parti, non è stato difficile raggiungere un accordo. Il nostro obiettivo con Roberto sarà vincere con il bel gioco, ma anche a livello mediatico abbiamo fatto un grande colpo perché è arrivato uno degli allenatori emergenti più bravi d’Europa, uno di quelli sul taccuino di molti direttori sportivi”.
Sulla nascita della trattativa: “Non so dire una data precisa, io e Roberto ci sentiamo da tantissimo tempo e ci siamo sempre confrontati sui nostri club. De Zerbi è un grande conoscitore di calcio e mi ha sempre fatto domande sullo Shakhtar, non si è interessato di recente: mi chiedeva informazioni sul campionato, sul club e sui giocatori. L’idea nasce a dicembre, quando ho avuto la certezza assoluta che a Roberto piacesse provare una esperienza in un top club come lo Shakhtar, a differenza di quello che dice qualche sprovveduto in Italia”.
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Sui contatti tra le parti: “Conosco De Zerbi da oltre trent’anni, sono stato il suo primo tecnico e ho sempre seguito la sua carriera. Quando è stato fatto il suo nome, tutti i dirigenti all’unanimità hanno espresso il proprio parere positivo. Srna in particolare, avendo giocato in Italia, lo conosceva ed era molto convinto. Dopo i primi sondaggi, c’è stata la sua apertura a trasferirsi da noi: la trattativa è andata in porto in maniera esemplare. Ci siamo sempre mossi nel rispetto delle parti, abbiamo deciso di aspettare che lui concludesse il campionato con il Sassuolo: il nostro intento non è mai stato quello di ostruire o di forzare il matrimonio con la società neroverde. Abbiamo proposto un biennale perché crediamo sia il tempo giusto e necessario per il tipo di progetto stabilito insieme. Nessuno ha messo dei vincoli: se De Zerbi fosse felice di restare con noi, il contratto sarà rinnovato senza problemi”.
Sul gioco di De Zerbi: “Il calcio italiano è visto come uno dei top in Europa e noi dello Shakhtar siamo orgogliosi di aver preso Roberto, così come lui ha apprezzato che un top club internazionale lo abbia scelto come primo nome della lista. E’ una scelta ponderata, di analisi, conoscenza e contatti. La filosofia di vincere con il bel gioco non la cambiamo, sappiamo che c’è più possibilità di vincere anche nella consapevolezza che non possiamo vincere sempre. Per noi Roberto ha vinto lo scudetto che doveva vincere e non ha raggiunto l’Europa per poco, pur non avendo in mano una corazzata ha espresso un calcio migliore di altri“.
Sulle trattative con giocatori del Sassuolo: “Non posso fare i nomi, ma la verità è che lo Shakhtar aveva già in mente 2/3 operazioni. De Zerbi ha detto che la base è eccellente ma ci ha proposto dei nomi funzionali al suo gioco e nel rispetto della nostra filosofia: non ha proposto giocatori costosi, i nostri obiettivi sono ragazzi giovani ma di esperienza. Tra i giocatori che ha chiesto ce ne sono uno o due del Sassuolo, ma non sono Locatelli e Berardi perché in quei ruoli abbiamo già top players e non ha senso investire. L’unico che potrebbe interessare è Marlon, ma lo Shakhtar non compra tanto per comprare: De Zerbi non è venuto a imporre determinati calciatori, ma si è dimostrato aperto al dialogo”.