Kevin Prince Boateng è arrivato in neroverde tra l’entusiasmo generale e, finora, ha raccolto solo applausi. Ha parlato di sé, di De Zerbi, degli obiettivi del Sassuolo e della prossima sfida Juventus-Sassuolo.
C’è qualche rimpianto, però, rivela alla Gazzetta dello Sport: “A 31 anni sto benissimo, riesco ad aiutare la squadra anche lì davanti, anche se questo significa correre di più. So che ho sbagliato tanto da giovane perché non ero serio e non avevo la gente giusta intorno, a differenza di oggi. Guardando indietro sento che sarei potuto arrivare molto più in alto, nonostante la mia buona carriera”.
Tanta stima per il suo allenatore: “De Zerbi mi dà ciò che mi serve oggi in campo: la libertà, ma con tante opzioni. È un genio per come vede il calcio. Mi sta insegnando a trovare sempre la posizione giusta, in ogni giocata”.
E gli obiettivi neroverdi puntano in alto: “Non sono qui per la salvezza. Il progetto Sassuolo va molto oltre la salvezza. Visto le prime tre partite? Ecco, quello è il nostro target. Puntiamo in alto, dove forse nessuno ci vede…”
Alla ripresa si va a Torino a sfidare la Juventus: “Contro la Juve è già speciale, se poi ti giochi il primo posto è il massimo. Per fare punti devi essere perfetto e sperare che loro non lo siano. Ma siamo una squadra di giovani che hanno la possibilità di affrontare i giocatori più forti del mondo in uno degli stadi più importanti d’Europa. Cosa vuoi di più?”