sabato , 7 Dicembre 2024

Acerbi e Di Francesco su Rapid Vienna-Sassuolo: “La nostra mentalità è vincere”

Dall’Allianz Stadion di Vienna, Canale Sassuolo ha partecipato alla conferenza stampa di mister Di Francesco e Francesco Acerbi prima della partita di domani tra gli austriaci e i neroverdi.

Per voi Europa League e Serie A hanno lo stesso valore?

DF: Ha grande importanza perché abbiamo fatto per conquistarla e vogliamo fare bene nella nostra prima esperienza.

Avete analizzato il Rapid? Quali sono le debolezze e quali i punti forti?

DF: Assomiglia al Genk, ha giocatori molto bravi là davanti, soprattutto il suo capitano, è simile al Genk. Può concedere tanto perché fa un gioco molto offensivo, dobbiamo essere bravi a sfruttare gli spazi.

Com’è la situazione infortunati? Come pensa di gestirla? La spiega con la preparazione anticipata dovuta ai preliminari?

DF: Tanti infortuni sono casuali, come quello ultimo di Letchert alla spalla. Non si lega tanto al fatto di essere partiti prima con la preparazione. Ci sono tante casualità che ci hanno tolto giocatori importanti che speriamo di riavere il prima possibile.

Il blasone del Rapid, la squadra più titolata d’Austria potrebbe far preoccupare il Sassuolo, che non ha una simile esperienza. Il Sassuolo non subisce queste pressioni, anche in uno stadio bello come questo.

DF: Lo stadio è meraviglioso, noi dobbiamo abituarci in fretta a queste partite. Siamo abituati anche a giocare in casa con pochi tifosi. E dobbiamo avere un impatto diverso rispetto alla gara col Genk, magari più simile a quello di Belgrado, che fu un esame che superammo a pieni voti.

Siete tutte a tre punti e oggi finisce l’andata. Può essere questa la giornata decisiva?

DF: Non penso sia decisiva, ma sicuramente è importante. Dobbiamo mantenere la situazione attuale in classifica e cercare di far bene in questa e nelle prossime gare.

La difesa è stato il reparto che ha avuto meno problemi fisici. Non sarà giunta ai suoi limiti?

FA: Meno infortunati ci sono meglio è, chi scende in campo fa sempre un’ottima figura, facendo partite in tempi ristretti è meglio avere sempre dei ricambi. Chi sta giocando sta sempre facendo bene e dobbiamo andare avanti con le nostre energie e le nostre risorse. Speriamo di recuperare gli infortunati e andare avanti.

A Genk è andata meglio nel secondo tempo. Si aspetta un approccio diverso domani sera?

DF: Genk ci è servita contro esperienza. Dobbiamo essere bravi a non ripetere gli stessi errori della stessa gara e stare più attenti alla fase difensiva, nonostante le statistiche ci sorridano. Siamo stati bravi con il Bilbao, concedendo pochissimo agli avversari. Sapendo che qui non sarà facile dobbiamo essere bravi a non subire il loro gioco. Dobbiamo avere un atteggiamento di grande attenzione in fase soprattutto difensiva.

Il Rapid ha 50 partecipazioni alle coppe europee e più di 30 scudetti. Voi siete alla quarta serie A e alla prima partecipazione europei. Che stimoli porta?

FA: Essendo il primo anno in Europa, dobbiamo essere bravi a imparare gara per gara. Quasi tutte le altre squadre hanno più esperienza di noi, ma il fatto che siamo qua è già storia. Noi abbiamo fatto una prima contro l’Athletic Bilbao nella quale abbiamo vinto 3 a 0. Siamo un’ottima squadra ma dobbiamo tenere i piedi per terra, essere umili e imparare dai nostri errori. Non siamo qui per comparsa, ogni volta che giochiamo – in campionato come in Europa – lo facciamo per vincere, anche con un avversario più titolato di noi.

Mister, in questa rotazione di giocatori in Europa, potremmo vedere un’occasione per Matri e vedere Matri e Defrel insieme?

DF: Se venite all’allenamento li vedete. Non parlo della formazione in anticipo. Francesco Acerbi, a cui vanno i miei complimenti, sarà titolare perché va premiato. Mi piace il suo approccio, che parli di vincere. Per gli attaccanti potrebbe avere una chance uno tra Matri e Defrel, non entrambi insieme.

Finora in Europa avete sempre preso almeno un gol…

FA: Se ne prendiamo uno e ne facciamo due va bene lo stesso. Noi facciamo il nostro gioco e cerchiamo di far gol, di attaccare. Noi scendiamo in campo per difendere come per attaccare, cerchiamo sempre di limitare i nostri errori e lavorare sui dettagli, che poi fanno la differenza sia in campionato che in Europa.

Avete passato diversi giorni non facili dopo la sconfitta di Milano e l’esito del ricorso. Com’è il morale dopo Crotone?

FA: Il morale è sempre alto, anche perché noi la partita contro il Pescara l’abbiamo vinta, se poi ce l’hanno tolta è per altri motivi. Noi abbiamo vinto da squadra. Col Milan ci sono stati tre punti che sono andati a loro, non voglio più rimarcare l’episodio – che ci dispiace – ma pensiamo alla gara di domani.

Il Rapid ha avuto difficoltà nelle ultime partite, lei lo fa una squadra più pericolosa perché ora vuole riscattarsi, come preparerà i suoi?

DF: Non posso dire tutto su come preparare la gara. Giocatori come Schaub, giovani e interessanti, con un’età media bassa. Il vantaggio che dovremo sfruttare è che alzano molto i terzini in partenza, dovremo essere bravi a intercettarli il prima possibile per poi attaccarli.

Nel calcio italiano – a parte voi – ci sono squadre che paragonate al Rapid come gioco offensivo?

DF: In Italia ora si gioca o in 4-3-3 o in 4-3-1-2, tuttavia io spesso metto un attaccante in più quando sono in difficoltà. Non credo ci sia una squadra simile al Rapid Vienna, che è una squadra più “europea” rispetto a quelle italiane.

Era più forte Konsel (presente in sala) o Consigli come portiere?

DF: Caratteristiche diverse, ma Konsel giocava in Italia quasi come centrale di difesa per via del nostro allenatore. Bravo sulle uscite basse, mancino, un grande portiere austriaco di cui conservo un bellissimo ricordo. Ne ho tre di portieri in squadra, a ‘sto giro non serve

Tanti giocatori vengono da Juve e Roma, ora sguazzano nell’esperienza europea, anche se dite che avete poca esperienza europea. Secondo lei sono contenti di giocare nel Sassuolo e in Europa con la maglia neroverde?

DF: Veramente giocavano nelle primavere di queste squadre, non nella prima squadra. Chi è contento si vede e gioca qui, non torna alla Roma o alla Juve.

Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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