Ammettiamolo: raggiungere i propri obiettivi stagionali per demeriti altrui e senza scendere in campo non è sicuramente il massimo. E il Sassuolo, dopo la netta vittoria del Cagliari contro il già retrocesso Parma, deve ancora attendere prima di poter festeggiare una salvezza certa. Domenica a Cesena la squadra di Di Francesco, reduce dal pareggio a reti bianche contro il Palermo, troverà ad attenderla una compagine che non ha più nulla da perdere. Per questo, e non solo, l’imperativo sono i tre punti, che tra l’altro permetterebbero di raggiungere l’ormai mitica “quota 40” e di affrontare con serenità le ultime giornate di campionato.
È però inutile nascondere che l’involuzione del gioco neroverde ha assunto dimensioni davvero preoccupanti, anche al netto delle più volte citate difficoltà derivanti dalle assenze, numerose e significative soprattutto in difesa. I tifosi si guardano intorno smarriti: la squadra si è definitivamente persa o è in vacanza prima del tempo? Questo interrogativo attanaglia i sostenitori del Sassuolo da diverse settimane. Possibile che le motivazioni siano del tutto sfumate, tanto più ancora prima di aver raggiunto la salvezza aritmetica?
Il rischio è quello di ritrovarsi in men che non si dica al quartultimo posto in graduatoria, esattamente come lo scorso anno. Peccato che la scorsa stagione abbia visto i neroverdi agguantare la permanenza in serie A grazie ad un’accelerazione proprio in questa fase del campionato: la determinazione di un anno fa sembra però soltanto un ricordo e molti giocatori stanno offrendo prestazioni al di sotto delle loro aspettative. Accontentarsi, per il secondo anno consecutivo, di una salvezza risicata non può certo essere un atteggiamento visto di buon occhio da parte di chi sogna, in un futuro non troppo lontano, che il Sassuolo consolidi il proprio ruolo nel calcio italiano.
Nella speranza che al triplice fischio finale di domenica si possano finalmente alzare le mani in alto, non certo in segno di resa ma di esultanza, rimane nella penombra il ruolo della società, che non si è pronunciata ufficialmente sull’andamento piuttosto deludente del girone di ritorno. Potrebbero essere in serbo cambiamenti, naturalmente migliorativi, già a partire dalla prossima stagione? Un anno fa la tensione era ai massimi, oggi la soddisfazione per la salvezza sarà di certo meno sentita…ma domani? Chissà che fra un anno si parli del Sassuolo non solo per i suoi campioncini in procinto di trasferirsi tra le “grandi”, ma anche in virtù di un progetto di più ampio respiro che, ne siamo certi, Squinzi e i suoi collaboratori stanno già predisponendo.
di Massimiliano Todeschi