giovedì , 24 Ottobre 2024
focus emil ceide
foto: sassuolocalcio.it

Sassuolo, il punto alla sosta: non è arrivata l’esplosione di Emil Ceide

Siamo al secondo appuntamento con gli approfondimenti sulla prima parte di campionato del Sassuolo, a cura della redazione di Canale Sassuolo. Dopo il focus su Kristian Thorstvedt, oggi parliamo dell’altro norvegese presente in rosa: parliamo dell’attaccante esterno Emil Ceide.

In sede di analisi pre-campionato, non abbiamo indugiato a designare Emil Konradsen Ceide come una delle possibili sorprese della nuova stagione. L’ala sinistra, arrivata a gennaio dal Rosenborg, aveva tutt’altro che entusiasmato nella sua prima metà di stagione in maglia neroverde: solo 6 presenze per una cinquantina di minuti complessivi. La nostra impressione era corroborata anche dalle scelte di Dionisi, che ha fatto spesso partire titolare Ceide nelle amichevoli estive, e anche al Braglia di Modena in Coppa Italia. Con l’inizio del campionato, coincidente in parte con la fine del mercato (per la rabbia di Dionisi e Carnevali), sono poi arrivati Laurienté e Antiste, ed è stato promosso anche Luca D’Andrea.

Certo, a livello di minutaggio qualcosa in più si è visto (agevolato anche dalle assenze di Traorè, Berardi e Defrel): otto presenze di cui tre da titolare, un rigore procurato in Sassuolo-Salernitana 5-0. Ma l’impressione generale è che Ceide non abbia sfruttato al meglio le occasioni avute e che sia già scivolato indietro nelle gerarchie, almeno dietro a Laurienté e Traorè sulla sinistra e a Berardi e D’Andrea sulla destra. E se a livello di numeri Ceide non ha inciso, sembra anche che l’integrazione nello scacchiere tattico di Dionisi sia ancora da raggiungere.

focus emil ceide
foto: sassuolocalcio.it

Cos’è andato storto per Ceide? Parlare solo di ambientamento è riduttivo: Laurienté è stato decisivo fin dai primi minuti con la casacca neroverde, Thorstvedt si è guadagnato la titolarità pur essendo ancora lontano dalla forma migliore. Sicuramente il bagaglio tecnico del norvegese è di tutto rispetto, ma meno vario se confrontato sia con i compagni di reparto, che con Boga, al quale in troppi si sono affidati come metro di paragone. Senza il senno del poi (la parabola discendente all’Atalanta), il primo Boga era uno dei dribblatori migliori d’Europa e, per quanto peccasse di egoismo e di mancato spirito collettivo, in certe partite dezerbiane da “assedio l’avversario e spero di bucarlo” era imprescindibile.

Quale futuro adesso per Ceide? Il Sassuolo ha sì dimostrato di aspettare i giocatori, ma non all’infinito. E già quando iniziano a riempire il ruolo con altri giocatori, non è un buon segnale per chi c’era prima. Un prestito in Italia, anche in una neopromossa, è un salto nel buio che potrebbe anche sortire l’effetto inverso a quello sperato: se l’ambiente e l’allenatore non sono quelli giusti, siamo punto e a capo. Per un giocatore con le sue caratteristiche, un campionato come quello belga o olandese potrebbe essere l’ideale; ma vogliamo concedergli il beneficio del dubbio anche per questa seconda parte di campionato. Non è forse vero che da gennaio inizierà un nuovo campionato?

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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