giovedì , 24 Ottobre 2024
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foto: sassuolocalcio.it

Milan-Sassuolo 1-2: Superlega volant, verdetto del campo manent

A primo impatto, Milan-Sassuolo di questa sera può sembrare la classica vittoria di Davide contro Golia: il Milan, sette volte campione d’Europa, battuto dal Sassuolo, squadra di una cittadina di 40 mila abitanti che nemmeno fa provincia. E vedere Raspadori, un metro e settanta o poco più, farsi beffe di due armadi come Kjaer e Tomori, rafforza ulteriormente il concetto e lo concretizza. Ma oggi a San Siro, signori, ha vinto qualcun altro.

In questi giorni abbiamo assistito a tutto ed al contrario di tutto. Nel senso letterale del termine. La questione Superlega ha tenuto banco da domenica, attirando a sé le aspre critiche di UEFA e FIFA in primis, ma anche di tifosi ed esponenti illustri del mondo del calcio (Guardiola e Klopp su tutti). Ieri sera il progetto si è sgretolato sul nascere, ma la cicatrice che ha lasciato è difficilmente sanabile da degli scarni comunicati stampa dei cosiddetti Club Fondatori. Delle fondamenta gettate maluccio, se posso permettermi.

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Non se lo scorderà facilmente nemmeno De Zerbi, questo “colpo di stato”, come lui stesso lo ha definito: un golpe che ha avuto, come effetto farfalla, quello di rendere la vittoria di oggi ancora più libidinosa per noi tifosi. Già, perché il Milan è uno dei tre Club Fondatori della Superlega militanti in Italia. Uno dei club che ha sfruttato il proprio blasone, la grandezza del proprio bacino di tifosi, la propria storia e il proprio palmares per entrare a priori nella élite autoproclamata del calcio. Senza nulla togliere al Milan inteso come squadra, che fino al 77′ era davanti ed ha giocato una buona partita. 

La vittoria di stasera rimette al centro del discorso il verdetto del campo, la programmazione e la lungimiranza, il lavoro e la perseveranza. Il sistema calcio non può prescindere dai meriti sportivi: o, meglio ancora, lo sport non può. Certamente il dibattito va allargato e bisogna ragionare sul perché certe società abbiano provato una secessione così netta: probabilmente va rivisto al ribasso il volume di soldi che gira nel calcio, come molti hanno fatto giustamente notare anche sulle nostre pagine, ma di certo il cambiamento deve provenire dall’alto, dagli organi competenti e non di certo da azioni singole di società.

Ma per ora, godiamoci questa vittoria. Il campo ha parlato.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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